Attore, influencer, modello. Fabius De Vivo, da domani 5 maggio al cinema nel film “La grande guerra del Salento”, si racconta a Wondernet Magazine
Radici francesi e pugliese d’origine, Fabio De Vivo in arte Fabius nasce a San Severo, in provincia di Foggia, il 14 novembre 1998. Si diploma con il massimo dei voti in Enogastronomia e parte alla volta dell’Irlanda, dove coordina la brigata di una cucina irlandese vicino a Dublino. Torna in Italia e si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Siena.
Nel frattempo Fabius De Vivo lavora con brand internazionali come modello, ma il sacro fuoco della sua passione si manifesta nel cinema. “La grande guerra del Salento”, diretto da Marco Pollini e distribuito da Ahora! Film, è la sua prima prova come protagonista.
Dalla facoltà di Giurisprudenza all’Accademia di cinema. Ti eri perso?
Fabius De Vivo: Ho conseguito i primi esami e ho scavato dentro di me e mi sono reso conto che fosse necessario cambiare drasticamente rotta per perseguire le mie passioni.
La tua formazione attoriale è recente. Hai iniziato quattro anni fa con un corso di recitazione cinematografica all’Accademia di Cinema ‘‘Immagina’’ di Firenze. Cosa ti ha attratto verso la carriera cinematografica?
Fabius De Vivo: Il mio percorso attoriale è cominciato nella mia terra, la Puglia. Ho iniziato ad appassionarmi alla recitazione frequentando il Teatro dei Limoni di Foggia e nel contempo seguivo lezioni di canto e danza. Credo che un attore debba cimentarsi su più fronti per alimentare la propria Arte.
Cosa ti piace della recitazione?
Fabius De Vivo: Ho già cercato di dare una definizione che esprimesse a pieno quanto sia significativa la recitazione nella mia vita. Caos e Quiete. Amore e Dolore. Aspettative e Delusioni. Profondità. Emozioni. È quello di cui ho bisogno, oggi e per sempre.
Pensi di frequentare un’accademia?
Fabius De Vivo: Le vicissitudini della vita mi hanno portato a fare delle scelte differenti fino a questo momento. La mia furia vitalistica, però, mi ricorda che per evolvere è sempre necessario mettersi in gioco. Quindi non escludo questa possibilità.
Hai più di 80mila follower su IG. Ti consideri un influencer?
Fabius De Vivo: Se per influencer si intende qualcuno desideroso di diffondere gentilezza, arte, bellezza e forza di volontà, allora chiamatemi pure così!
Come sei arrivato al mondo della moda? Era un tuo obiettivo o è stata una coincidenza?
Fabius De Vivo: Credo che il cinema e la moda siano due universi paralleli, che possono intrecciarsi, camminare di pari passo, influenzarsi a vicenda, senza mai annullarsi l’un l’altro. Di qualunque set si tratti, la sensazione è di essere sempre a casa.
Su Clubhouse sei il fondatore del primo club in italiano sulla legge dell’attrazione e parli spesso di una filosofia di vita basata sulla gratitudine. Che cosa trovi nelle teorie newage che già non sia in sistemi filosofico-religiosi orientali, ben più antichi, da cui traggono spunto?
Fabius De Vivo: Credo che ci un risveglio spirituale in corso. Non c’è una vera e propria differenza se non nel fatto che, oggigiorno, le informazioni si diffondono ad una velocità notevole e questo permette una maggiore fruibilità di concetti profondi, che spingono l’uomo ad accogliere con consapevolezza la spiritualità.
C’è qualcosa che puoi mostrare a tutti dicendo: guarda, questa difficoltà, senza la legge che seguo, non l’avrei mai potuta trasformare?
Fabius De Vivo: Sono molteplici le leggi che governano l’Universo. Siamo tutti interconnessi energeticamente e quando manifestiamo positività e gratitudine, soffermandoci su ciò che abbiamo e non sulle mancanze, siamo predisposti a ricevere la magia che la vita ha in serbo per noi. Il mio modus vivendi non è altro che un insieme di conoscenze eteree e concretezze.
Cos’è per te la gratitudine?
Fabius De Vivo: Benzina, energia, gioia! Le persone che approfondiscono questo concetto riescono a trasmutare la propria esistenza affrontando ogni difficoltà che si presenta nel proprio cammino con occhi completamente diversi. Rappresenta tutto. Tutto il fulcro della mia vita.
Sei protagonista de “La grande guerra del Salento”. Il film narra le vicende di Antonio, il primo tifoso della storia d’Italia a perdere la vita per una partita di pallone. Com’è stato interpretare questo personaggio? Cosa resterà impresso di questa esperienza?
Fabius De Vivo: Interpretare questo personaggio è stato un grandissimo onore, oltre che una responsabilità. Vivere due mesi immerso nella mia natura della mia amata terra e condividere il set con Marco Leonardi è stato indescrivibile. Sono cresciuto e mi sono emozionato moltissimo.
Cosa hai scoperto di te interpretando Antonio?
Fabius De Vivo: Accogliere questo personaggio nelle corde della mia anima è stato meraviglioso. Antonio, paradossalmente, rappresenta la mia essenza. Un giovane uomo desideroso di apprendere, di migliorarsi e che sceglie con coraggio di cogliere la bellezza delle piccole cose e di condividerla con il prossimo.
Come influencer, i social sono il tuo mondo. Ma i social sono anche un mare magnum di odio, rabbia, frustrazione, maleducazione. Sono il regno delle fake news, dei manipolativi, degli haters. Un giovane uomo spirituale come te, come sopravvive in un simile contesto?
Fabius De Vivo: Sono un essere umano. Poliedrico. Sono legato alla spiritualità e alla crescita personale e mi affascinano anche i social poiché al momento rappresentano il mezzo migliore per esprimermi. Una foto, un video, arrivano dritti al dunque senza girarci troppo intorno. Attraverso un semplice post posso comunicare il mio essere, la mia creatività e il mio punto di vista senza mai perdere l’autenticità. La stessa che ha fatto affezionare le persone a me.
Sei un giovane pieno di risorse. In che direzione pensi che andrà la tua vita: moda, comunicazione, cinema?
Fabius De Vivo: Il mio più grande eletto è e sarà sempre il cinema. Sto cominciando ad appassionarmi anche alla scrittura e alla regia. Non voglio proiettarmi troppo al futuro per godere e vivere appieno tutto ciò che si presenterà nel mio cammino e farà da cornice alla mia più grande vocazione: la recitazione.