Sarà in scena da questa sera al Teatro Brancaccio Giancarlo Commare che, indossando vertiginosi tacchi da 15 cm, si trasforma in Jamie Campbell, protagonista del fenomeno globale che ha dato vita al musical manifesto dell’inclusività.
Giancarlo Commare sarà in scena al Teatro Brancaccio di Roma da stasera 8 marzo e fino al 3 aprile 2022, per quasi un mese di repliche, in bilico su tacchi da 15 cm. In “Tutti parlano di Jamie” indosserà i panni di Jamie Campbell, fenomeno globale che ha rilanciato temi come la necessità di sentirsi liberi contro i pregiudizi e contro mali del secolo come il bullismo.
Giancarlo Commare, da “Skam Italia” al musical “Tutti parlano di Jamie”
Il grande pubblico lo ha apprezzato in film come “Maschile Singolare”, o nel daily time “Il Paradiso delle Signore”, così come nella serie “Skam Italia”. Il curriculum di Commare è già molto farcito e, alle tante esperienze di fronte alla macchina da presa, Giancarlo aggiunge quella dal vivo, come protagonista dell’atteso musical “Tutti parlano di Jamie”, in scena a Roma a partire dall’8 marzo.
Giancarlo Commare protagonista del musical manifesto dell’inclusività
A volerlo sui tacchi è stata Viola Produzioni insieme al regista Piero Di Blasio, più che mai impegnato ed appassionato alla vera storia del giovane Campbell. Commare supera il giudizio degli aventi diritto inglesi e diviene così il protagonista del musical che si candida ad essere un vero e proprio manifesto delle nuove generazioni. E così, “Tutti parlano di Jamie” rivela la luce che è dentro ognuno di noi, soprattutto dentro colui che, poco più che adolescente, sceglie di indossare i tacchi al ballo della scuola, infischiandone di ciò che i suoi compagni possono pensare di lui. Il giudizio altrui si sgretola contro il muro di forza che Jamie innalza di fronte al bisbigliare comune. È un muro che si erge sulla forza dell’affermazione e della libertà di espressione, che non lasciano spazio ad alcuna replica.
Wondernet Magazine ha incontrato Giancarlo Commare, al termine della presentazione del musical dedicata a un pubblico di giornalisti che ne ha apprezzato l’anteprima. Sul palco del Brancaccio il futuro dei diritti diviene così un colorato presente, tutto da vivere e godere a tempo di musica ed esplosive coreografie dirette da Laccio.
Intervista a Giancarlo Commare
Come ti sei preparato a quest’avventura?
Giancarlo Commare: Per buona parte l’ho fatto in casa, perché positivo al covid. Il regista mi ha portato i tacchi e io ho girato per la casa indossandoli, sotto gli occhi vigili della mia amica e coinquilina che mi ha indicato spesso come camminarci. E, devo ammetterlo, non è affatto facile. Ora capisco meglio le donne e sono pieno di dolori!
Cosa direbbe a Jamie ad un ragazzo che teme di indossare abiti femminili?
Giancarlo Commare: Direbbe di “Non chiedere mai il permesso di essere te stesso. Fuori dall’ombra sei tu la luce”, la frase che Pritti, cara amica di Jamie, ripete al suo amico per dargli forza. Questo lavoro si rivolge a tutti e lo fa in modo quasi “educativo”. Mi piacerebbe vedere in platea i cosidetti “bigotti”, che avrebbero l’opportunità di non essere più ignoranti. E quando parlo di ignoranza mi riferisco a quelle persone che hanno la presunzione di poter dire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Perché hai accettato questo ruolo?
Giancarlo Commare: In realtà per lo stesso motivo per cui ho accettato “Maschile Singolare” e non perché entrambi i lavori trattano il tema dell’omosessualità. Entrambi i protagonisti, sia del film che del musical, fanno un viaggio nella conoscenza di sé stessi e non della loro identità sessuale. Nel caso di Jamie, abbiamo un ragazzo già pronto ma è la società a non esser pronta per lui, ma lui se ne frega totalmente, continuando il suo percorso di affermazione di sé.
Hai interpretato tanti ruoli diversi e con loro, hai viaggiato nel tempo. Come hai fatto?
Giancarlo Commare: Questo lavoro è fatto così ed è anche la sua bellezza. Incontri storie e persone così diverse tra loro che inevitabilmente si muta l’approccio ad ogni ruolo in modo naturale.
E poi arriva Jamie, un prodotto che è quasi più avanti rispetto a “Skam Italia”, non credi?
Giancarlo Commare: Con le sue storie e i suoi protagonisti, “Skam” ci ha fatto fare davvero un bel po’ di passi avanti ma, effettivamente, Jamie esplora dinamiche ancor più attuali. Il musical cambia il punto di vista; non c’è più l’eroe che porta avanti il racconto, ma è l’eroe stesso ad esser trascinato dagli altri nel racconto. Jamie dice alla sua amica di non essere un supereroe, ma di essere solo un ragazzo che vuole indossare un abito considerato da donna e questo, è un punto di vista totalmente nuovo rispetto a quello a cui siamo abituati.
Come ci salutiamo?
Giancarlo Commare: Con un bell’invito a teatro, dove spero di vedere tanta gente pronta ad apprezzare una storia che ha tanto da raccontare, a tutti.