Francesca Liberatore ha svelato la FW22 con una sfilata nella ex Chiesa di San Carpoforo a Milano. Protagonista la maglieria e il toccante omaggio all’Ucraina
A Milano Moda Donna Francesca Liberatore ha ambientato la sfilata FW22 all’esclusiva Ex Chiesa di San Carpoforo, patrimonio dell’Accademia di Belle Arti di Brera. La collezione della designer romana è andata in scena con una pièce teatrale. Le modelle dunque hanno sfilato accompagnate dalle letture di Giuseppe di Piazza, giornalista e scrittore di gialli. La Liberatore infatti è da sempre alla ricerca di nuove sinergie artistiche.
Sinergie che l’hanno portata a confrontarsi con mondi diversi dal cinema alle aste d’arte, dalla musica alla fotografia, mixando la sua arte con quella di importanti realtà, grazie alla ricerca di concept inusuali e innovativi. Le sue collezioni, dopotutto, sono opere d’arte in continuo movimento e mutamento e per questo ben definibili. La novità di stagione? La maglieria, come ha rivelato proprio Francesca: «La novità assoluta è la maglieria che per la prima volta lancio in maniera importante in una collezione, non a complemento ma protagonista».
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Francesca Liberatore FW22
Per la FW22 Francesca Liberatore dunque ha indagato nel mondo del giallo fra omicidi e distruzione. Un punto di domanda sui trench, pistole, indizi stampati e ricamati ovunque a contrasto nero su bianco, fluo su grigio fumo. Le linee si spezzano creando asimmetrie con cui maglie, abiti e robe manteau giocano ad allacciarsi o annodarsi. O diventano dettagliate piantine della scena del crimine sui completi stretti in vita da una cintura e sulle giacche boxy.
I toni del lilla predominano tra beige rosati e cammello. Boot bicolore bianco-nero o rosso-nero sono abbinati alla mantella in crepe a ruota, al soprabito dark con tracce floccate in rosso, ai completi blu notte e ai top quilted. Resta sulla scena la vittima con un maglione su cui risalta la scritta Francesca Liberatore. A conclusione dello show, la stilista ha preso per mano due modelle ucraine e due russe e insieme hanno invitato il pubblico in sala ad osservare un lungo, commovente minuto di silenzio. Omaggio e rispetto per l’Ucraina!