Dal Teatro Duse di Bologna, dove da stasera riprenderà il concerto “Stasera gioco in casa”, Gianni Morandi ha incontrato la stampa per presentare “Apri Tutte le Porte”. Una canzone scritta per lui da Jovanotti, con la quale Morandi sarà in gara a Sanremo 2022
Sul palco dell’Ariston Gianni Morandi si è esibito sei volte come concorrente: la prima esattamente cinquant’anni fa, nel 1972. L’ultima nel 2000, con un brano scritto per lui da Eros Ramazzotti.
A Sanremo è tornato poi come direttore artistico e presentatore delle edizioni 2011 e 2012. Tra poche settimane, l’eterno ragazzo di Monghidoro salirà di nuovo sul palco sanremese dove porterà la canzone “Apri tutte le porte”, scritta da Jovanotti.
Gianni Morandi a Sanremo 2022
Morandi ha raccontato oggi alla stampa il suo progetto e la sua collaborazione con Lorenzo, che si è collegato in diretta durante la conferenza.
La collaborazione tra Gianni Morandi e Jovanotti è iniziata per caso, dopo una telefonata di Lorenzo che lo ha chiamato dopo l’incidente della scorsa estate, costato a Morandi quasi un mese di ospedale e una lunga riabilitazione. In quell’occasione, Jovanotti gli ha proposto un brano che aveva composto da poco: “L’Allegria”. A Morandi piace, e vanno a Milano a registrarla: «Per me è stata una terapia», confessa Gianni.
Da quel momento, racconta Morandi, lui e Jovanotti iniziato a sentirsi più spesso. È andato a trovarlo a Cortona, il paese in provincia di Arezzo dove Jovanotti vive da anni, ed è nato il nuovo brano “Apri tutte le Porte”: «Ci è venuta l’idea di mandarla ad Amadeus», racconta Gianni Morandi. «Io poi amo il Festival, un palco straordinario». Jovanotti si collega con una videochiamata: «Ho proposto a Gianni di andare in gara a Sanremo con un pezzo, io avevo una bozza e mi sono messo al lavoro. Quando Amadeus ci ha preso, e non era scontato, ci siamo detti…ora ci dobbiamo andare davvero!»
A Sanremo sei stato anche conduttore e direttore artistico: che effetto ti fa tornarci in gara?
Gianni Morandi: Io amo il festival, per me è un palcoscenico straordinario, che bello. Ho visto Sanremo in tutte le forme. Ho vinto con Ruggeri e Tozzi nell’87, ci sono andato qualche volta ospite, mi è capitato di condurlo. Per me vuol dire ricominciare, buttarmi nella mischia. Con la musica io torno bambino, quando nel 1958 vidi Domenico Modugno che cantava “Volare” e mi venne la voglia di cantare. Ero nel bar di Monghidoro con questo televisore mezzo annebbiato, e tutti guardavano il festival. Sono un esperto di Sanremo, mi fa piacere tornarci.
“Apri tutte le porte” è un brano ottimista
Gianni Morandi: È una canzone di speranza, con un ritmo che trasmette una bella carica. Spero possa piacere e divertire. A forza di credere che il male passerà, sto passando io e lui resta…inizia così, poi si passa alla speranza che si aprano le porte. Quando Lorenzo l’ha scritta, pensava ad uscire fuori da questa “cappa” che tutti abbiamo addosso.
È scritta da Jovanotti, ma riecheggia molto il tuo stile “geghegé”..
Gianni Morandi: Mentre “L’Allegria” era un brano tipicamente jovanottiano, questo è scritto appositamente per me e dunque può avere dei riferimenti. “L’Allegria” è difficilissima da cantare dal vivo. Può essere che scrivendo “Apri Tutte le Porte” Lorenzo abbia inconsciamente pensato a me.
Come vivi l’”effetto Sanremo”?
Gianni Morandi: La tremarella viene anche a me, quei cinque minuti prima me già li immagino, mi suderanno le mani…Forse i ragazzi di 18/20 anni lo sentono meno, ma io che su quel palco ho visto e vissuto tante esperienze so che è un momento importante.
Hai qualche rito scaramantico?
Gianni Morandi: Spero che ci sia moglie lì vicino a darmi una spinta. Mi sto preparando cantando molte volte la canzone, ha ritmi interni, parole che si incrociano tra loro. Voglio essere padrone del pezzo. Ho detto a Jovanotti: «Mi hai scritto una canzone difficile». Mi ha risposto: «Sono un rapper» .
Come stai adesso?
Gianni Morandi: Bene, me la sono vista brutta ma ho salvato la pelle. Sette secondi in più e era fatta: se svieni è finita. All’Ospedale Bufalini di Cesena ho visto persone ustionate in modo terribile. Quello che è successo mi ha cambiato.
Albano ha dichiarato che se avesse saputo che tu e Massimo Ranieri sareste andati a Sanremo, avrebbe partecipato anche lui
Gianni Morandi: Noi tre ci conosciamo da più di cinquant’anni. Con Massimo poi c’è una “rivalità” storica, lui napoletano e io bolognese, entrambi veniamo da famiglie povere. Siamo diventati amici. Da tempo si parla di un progetto a tre, chissà che un giorno si possa realizzare…Ma quei due mi ammazzano con la voce.
Tu e Jovanotti siete proprio una strana coppia
Gianni Morandi: Ci accomuna l’amore per lo sport: lui va in bici, e io vado a correre. Poi la voglia di sperimentare sempre cose nuove. La positività è un altro fatto caratteriale che ci unisce. L’amore per il rischio, fare cose sempre diverse. Condividiamo un carattere che anche nelle difficoltà cerca una via d’uscita.
Cosa provi a essere in gara contro tuo nipote? (Paolo Antonacci, co-autore del brano di Tananai n.d.a)
Gianni Morandi: Paolo è molto bravo. Mi ha detto che c’era questa possibilità e ora ci troviamo a Sanremo.
Parlando di attualità, chi vorresti come Presidente della Repubblica?
Gianni Morandi: Io credo che le donne siano meglio degli uomini, mi sembra che siano più sincere. In una famiglia è la donna che tiene in piedi tutto. Le idee di mia moglie sono sempre più sagge delle mie, meno cialtrone, meno buttate via. Non mi dispiacerebbe per niente una donna al Quirinale, sarebbe una bellissima scelta.