Gli attori principali sono i ristoranti stellati, ma il prestigioso vademecum include anche quelli di qualità superiore. Il fine-dinning è oramai entrato a pieno titolo nel lifestyle
È stata pubblicata la Guida Michelin 2022. La prima risale al 1900, creata dai fratelli André e Edouard Michelin, era donata agli acquirenti dei pneumatici ed erano riportati consigli sui percorsi, ristoranti, alloggi e fermate di servizio per le auto, ma limitatamente al territorio francese.
Nel 1926, in risposta ai proprietari di ristoranti che protestavano per non essere citati nella guida, fu stabilita la classificazione a stelle, perfezionandola poi nel 1936 con una gerarchia da 1 a 3 stelle.
Guida Michelin, il significato attribuito a ogni stella
1 stella: Ottima cucina. Proposta decisa. Vale la pena fermarsi a mangiare lì.
2 stelle: Cucina eccezionale. Se il ristorante non è sul vostro percorso, vale la pena fare una deviazione per gustare i suoi piatti.
3 stelle: La categoria più alta viene assegnata ai ristoranti con una proposta unica. Il solo fatto di mangiare lì vale l’intero viaggio, indipendentemente da quanto sia lontano dalla vostra attuale posizione.
Per ottenere una stella, il ristorante viene visitato più volte dagli ispettori locali, e i risultati devono essere costanti. La prima stella Michelin richiede la valutazione di quattro critici, i quali aumentano a 10 per decretare l’assegnazione della seconda stella. Per il riconoscimento della terza stella, il menù è degustato anche dagli ispettori francesi. Il risultato dovrà essere unanime. Se solo uno di loro è in disaccordo, non sarà assegnata la terza stella.
L’esperienza del menù stellato
La schiera dei detrattori dei ristoranti stellati è ampia. Le principali accuse vertono sul conto elevato e le porzioni ridotte. Effettivamente i locali che vantano 2 o 3 stelle, non sono accessibili da tutti proprio per i costi elevati, ma quelli con una sola stella si possono approcciare grazie al cosiddetto menù degustazione. E’ un percorso attraverso una serie di proposte culinarie che, pur essendo ridotte quantitativamente rispetto a quelle inserite nel menù, il numero di pietanze servite concederanno al cliente la totale soddisfazione.
A tal proposito è da precisare che le porzioni del Menu à la Carte sono effettivamente meno corpose dei ristoranti tradizionali, ma la proposta di benvenuto, il pre-dessert e la scelta straordinaria del pane, declinato in molte versioni, non lasceranno mai affamato l’avventore. Piatti che, ovviamente, vengono offerti in aggiunta a quelli ordinati. Il menù stellato è una esperienza sensoriale straordinaria. L’eccellenza delle materie prime, la cottura, la fantasia e la maestria dello chef negli accostamenti dei vari ingredienti, rendono ogni singola portata seducente al palato. Una contrapposizione alla cucina casareccia delle osterie, dove il quantitativo di cibo nel piatto è, a volte, esagerato ma non può nemmeno essere paragonabile a una pietanza studiata, testata e rivista sino alla perfezione in ogni suo particolare.
Anche l’atmosfera è diversa, infatti la piacevolezza di indossare un abito elegante e desinare in un ambiente ricercato, con personale qualificato la cui missione è coccolare l’astante, è in netta contrapposizione con i locali dove non si riesce a percepire la voce del commensale perché coperta dal vociare degli altri clienti. Dal cibo sensazionale al servizio impeccabile, nulla è lasciato al caso e niente potrà deludere le aspettative del gastronauta che sceglie i consigli della Guida Michelin. Naturalmente la cucina casareccia ha la sua valenza, ma non è detto che sia sempre tale, soprattutto nella scelta degli ingredienti che potrebbero essere non di prima qualità. Non certo scadenti, anzi, ma sicuramente non selezionati tra le eccellenze come accade sempre per gli stellati.
Guida Michelin 2022, le novità
La Guida Michelin 2022 comprende 378 stelle, 7 in più della scorsa edizione, ma perdono la stella 15 ristoranti:
11 ristoranti tre stelle, numero invariato;
38 ristoranti due stelle, prima erano 37;
329 ristoranti una stella, con 33 novità.
La Lombardia conserva il titolo di regione più stellata, con 56 ristoranti: 3 Tre Stelle; 5 Due Stelle; 48 Una Stella, di cui 4 neo stellati. La Campania vanta più nuovi stellati, sono 7 in totale, e raggiunge il secondo posto con 48 ristoranti: 8 Due Stelle; 40 Una Stella. Il Piemonte scende al terzo posto, con una novità e 45 ristoranti: 1 Tre Stelle; 4 Due Stelle; 40 Una Stella. Con un nuovo ingresso e 41 ristoranti, il quarto posto è della Toscana: 1 Tre Stelle; 5 Due Stelle; 35 Una Stella, seguita dal Veneto con un totale di 36 ristoranti, ma si aggiudica il titolo di seconda regione più premiata del 2022, grazie a 5 new entry. In particolare: 1 Tre Stelle; 4 Due Stelle e 31 Una Stella.
Napoli si conferma prima con 30 ristoranti, seguita da Roma, 20, e da Bolzano con 19 stellati. In quarta posizione c’è la provincia di Cuneo con 18, tallonata da Milano, che scivola in quinta posizione con 16 ristoranti stellati. In definitiva, almeno una volta bisognerebbe provare la cucina stellata, una scelta di gusto e lifestyle, ma attenzione perché crea dipendenza.