È nelle sale italiane da oggi il 60° lungometraggio di Walt Disney Animation Studios, “Encanto”, un musical animato con canzoni di Lin-Manuel Miranda.
È nelle sale italiane da oggi il 60° lungometraggio di Walt Disney Animation Studios, “Encanto“, un musical animato con canzoni di Lin-Manuel Miranda. Diretto da Byron Howard e Jared Bush, in compagnia della co-regista Charise Castro-Smith.
Un film inclusivo. Celebrazione della nostra unicità, della scoperta di noi stessi, dell’amore, della famiglia e dei luoghi magici e spirituali. Il tutto accompagnato da esplosioni di colori, animazione che fa brillare gli occhi e canzoni meravigliose.
“Encanto“, la storia
Mirabel è una giovane ragazza dal sorriso contagioso, lunghi capelli ricci ed un paio di occhiali rotondi che le incorniciano il viso. Non sono un semplice accessorio. Rappresentano la sua capacità di vedere la vita da una prospettiva diversa. Lei è l’unica della sua famiglia, i Madrigal, a non aver ricevuto un dono da Encanto, luogo incantato nascosto tra le montagne della Colombia.
Questo la rende “diversa” agli occhi di Abuela Alma, la matriarca della famiglia, così concentrata a mantenere perfetta l’immagine di Encanto e dei suoi abitanti da non accorgersi delle crepe che la stanno mettendo in pericolo. È per questo che Mirabel decide di indagare e scoprire la causa di quella minaccia.
Un viaggio oltre le apparenze
“Encanto” rappresenta un viaggio fisico ed emotivo per Mirabel e gli altri personaggi che scoprono l’altro e si riscoprono per quello che sono, difetti e debolezze compresi. Un messaggio fondamentale in un’epoca incentrata sull’apparenza e standard inverosimili. Oggi con i social media è un aspetto amplificato: tendiamo a mostrare sempre il nostro lato migliore. Mirabel è una che va oltre la facciata, vede la complessità dove non sembra esserci.