Sergio Rubini ha presentato alla Festa del Cinema “I fratelli De Filippo”. Prodotto da Rai Cinema, arriva nelle sale il 13 dicembre 2021 distribuito da 01 Distribution
Il film di Sergio Rubini “I fratelli De Filippo” è stato presentato in anteprima durante la sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Eventi Speciali.
Nel cast del film, che arriverà nelle sale cinematografiche dal prossimo 12 dicembre, Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel, Biagio Izzo, Susy Del Giudice e Marisa Laurito.
“I fratelli De Filippo”, la sinossi del film di Sergio Rubini
Inizi del ’900. I fratelli Eduardo, Peppino e Titina vivono con la madre, Luisa De Filippo. Un papà non c’è, o meglio si nasconde nei panni dello “zio” Eduardo Scarpetta, il più famoso attore e drammaturgo del tempo. Scarpetta, pur non riconoscendo i tre figli, li introduce nel mondo del teatro. Alla sua morte, ai De Filippo non spetta nulla dell’eredità, ma Scarpetta ha trasmesso loro il suo talento, che non è toccato al figlio legittimo Vincenzo.
Sergio Rubini racconta il suo ultimo lavoro in conferenza stampa
«Da bambino mio papà mi portò a vedere Eduardo. E per me il teatro è Eduardo». Alla Festa del Cinema di Roma Sergio Rubini racconta il suo ultimo lavoro, frutto di sette anni di ricerca.
«Ho debuttato in teatro a quattordici anni, proprio con “Natale in casa Cupiello”», continua Rubini, «In quell’occasione conobbi Peppino De Filippo: ci raccontò che la maggior parte delle battute erano le sue. Compresi allora che c’era una ferita ancora aperta tra i fratelli. Anni dopo feci delle ricerche e mi raccontarono di un cameriere che ogni giorno usciva dal palazzo signorile degli Scarpetta per portare da mangiare ai De Filippo».
«Abbiamo sempre avuto un idea dei De Filippo inamidati, un po’ polverosi, mentre sono stati giovani anche loro, ribelli. Mi hanno affascinato le ferite dei De Filippo, il loro essere emarginati, il coraggio di farsi strada tra le traversie. Mi sembrava uno stereotipo delle famiglie italiane, fatte di persone che si affermano grazie alla tenacia e al lavoro. L’ho trovato una sorta di romanzo storico per raccontare la storia di un Paese».
«Ci siamo sempre confrontati con i De Filippo in quanto icone gigantesche, mentre l’aspetto umano è rimasto meno noto», prosegue il regista. «Ho cercato di raccontare una storia, il loro mondo visto attraverso i loro occhi. Non ho cercato le somiglianze fisiche con gli attori, ma le somiglianze interiore, per questo non ho chiesto loro di fare delle imitazioni».
Sergio Rubini e il cast de “I fratelli De Filippo”
«Per Vincenzo Scarpetta, ad esempio, mi serviva un personaggio che fosse un Mangiafuoco, un feritore. Ma il centro del mio film è il trio, solo i tre fratelli De Filippo. Oggi gli Scarpetta si raccontano come una famiglia allargata, ma perché ci sono le nuove generazioni. Sono andati avanti. Con questo film abbiamo cercato di raccontare il sottotesto di quello che è stato raccontato. Peppino ha scritto un libro velenoso per tutto quello che aveva subito. Eduardo, invece, taceva, ma non perché volesse nascondere. Erano solo due persone diverse. Peppino avrebbe voluto rendere pubblica la loro storia, mentre Eduardo ha preferito raccontare scrivendo Filumena Marturano».
«Come autori», prosegue Sergio Rubini, «abbiamo cercato di raccontare quello che già esisteva, in nuce, nel rapporto tra i fratelli, quello che è alla base delle scelte fatte in seguito: l’inizio di tutti i loro drammi, racchiuso in un breve spazio temporale: il film si ferma infatti al 1931, data del loro primo grande successo e della nascita della compagnia “I De Filippo”».
La frattura tra gli Scarpetta e i De Filippo
«Dopo il 1931 Vincenzo Scarpetta e i De Filippo non hanno più lavorato insieme. Gli Scarpetta fallirono. Con questo film abbiamo solo messo in evidenza quello che era tra le righe e riempito gli spazi vuoti.
Parliamo di un Eduardo che ha sempre tradito. Ha tradito la famiglia quando ha lasciato Napoli; ha tradito Pirandello quando ha interpretato altro a Milano, mentre cercava nuove strade. Come un Ulisse, Eduardo ha dovuto compiere un grande viaggio per poi tornare alla famiglia d’origine. Ma si è scrollato di dosso l’Ottocento e ci ha portato nel Novecento. Questa è la grandezza di Eduardo.
I fratelli De Filippo è un film che ha già un sequel: i tredici anni che vanno dal loro primo successo allo scioglimento della loro compagnia».