Il nuovo calendario Lavazza 2022 ha per protagonisti sei attivisti e artisti, fotografati dalle sapienti mani di Emmanuel Lubezki, direttore della fotografia tre volte premio Oscar.
«I Can Change the World», questo il motto del calendario Lavazza 2022, presentato a Firenze, a Palazzo Vecchio, nel corso dei Renaissance Awards.
Il progetto, ideato e realizzato sotto la direzione creativa dell’agenzia Armando Testa, si pone l’obiettivo di sensibilizzare le persone e spronarle all’azione per tutelare il nostro pianeta e i nostri diritti.
Il calendario Lavazza 2022
Francesca Lavazza ha così presentato il progetto: «Con il calendario 2022 vogliamo celebrare le storie di chi, con eccezionale talento artistico, dedica ogni giorno della sua vita a mettere in pratica ciò in cui crede per rendere il mondo un posto migliore, e di chi, inoltre, può restituirci uno sguardo aperto e incontaminato, capace di liberarci da ogni costrizione che può frenarci nell’azione di unirci tutti per il bene comune nostro e del pianeta. Vogliamo trasmettere un messaggio di fiducia nella possibilità di cambiare noi stessi e, tutti insieme, di cambiare il mondo».
Dopo il calendario 2021 “The New Humanity”, per il nuovo progetto Lavazza si affida ancora una volta all’agenzia Armando Testa. Sei attivisti, molti diversi fra loro, ma accomunati dall’impegno per salvaguardare e migliorare il nostro mondo, sono stati chiamati a posare per il nuovo calendario Lavazza 2022. A fotografarli ci ha pensato il tre volte premio Oscar (con “Gravity” nel 2014, con Birdman nel 2015 e, infine, con “The Revenant” nel 2016) Emmanuel Lubezki, storico direttore della fotografia di Iñárritu.
I sei attivisti coinvolti
Sono sei gli attivisti e artisti coinvolti nel calendario Lavazza 2022. Il più noto è sicuramente il cantautore Ben Harper, che lotta contro le disuguaglianze sociali e promuove attività di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. Harper ha suonato il suo brano “With My Own Two Hands”, diventato colonna sonora del calendario.
Saype, invece, è un pioniere della land art sostenibile; con le sue opere invita a tutelare il pianeta e riscoprire il senso di comunità. Sonita Alizada, rapper afgana, denuncia le piaghe sociali dei matrimoni forzati e delle spose bambine. Shilpa Yarlagadda è una designer di gioielli che sostiene l’empowerment femminile. Cristina Mittermeier è una biologa marina, che racconta attraverso i suoi scatti il processo di distruzione degli oceani. Infine, Shamell Bell è una street dancer e documentarista, attivista del movimento Black Lives Matter. Da anni combatte razzismo, sessismo e omofobia.
Lubezki racconta i suoi scatti
Il “Chivo” (com’è soprannominato Lubezki) è stato orgoglioso di poter regalare il suo sguardo a questo progetto unico. «Il nostro mondo è fragile, bello. A volte ce ne dimentichiamo. Questa edizione mette in luce sei artisti e attivisti impegnati a favore del cambiamento. Per me il processo inizia con il dialogo. Come vuoi essere fotografato e dove? Il mio lavoro consiste nel tradurre la loro visione in immagini. Ogni immagine racchiude un segreto personale, un’evocazione. Le location scelte in tutto il mondo mostrano i segni del cambiamento climatico. Gli scatti ci mettono di fronte a realtà allarmanti: laghi glaciali che scompaiono da un giorno all’altro e strade così roventi da sciogliere gli pneumatici».
«Questo mi ha reso tremendamente consapevole del fatto che abbiamo un disperato bisogno della voce di questi attivisti. Il loro lavoro ci sfida, crea una comunità, ci prepara maggiormente alla bellezza del mondo e ci rende più forti nel contrastare ciò che lo mette in pericolo. I ghiacciai sono quasi scomparsi, le alghe dominano gli oceani. Come artisti, come autori e come imprenditori abbiamo la responsabilità di richiamare l’attenzione su queste realtà e risolverle, oltre a rendere omaggio a coloro che portano avanti il cambiamento, e scendere al loro fianco, “with our own two hands”, “con le nostre due mani”, come canta Harper».