La figlia 27enne di Stéphanie di Monaco e Daniel Ducruet è una stilista che realizza abiti no-gender con il suo brand Alter, eco-sostenibile e unisex, fondato nel 2018.
Pauline Ducruet, nipote di Grace Kelly e del Principe Ranieri III, coltiva la sua passione per la moda fin dai banchi di scuola, dove inizia a pensare di realizzare un marchio tutto suo.
Alla Parsons School of Design a New York affina il suo talento e muove i primi passi verso una moda libera e anticonformista. Nel 2018 nasce Alter Design, il brand no-gender e attento all’ambiente che porta la sua firma.
Pauline Ducruet, Alter e la passione per la moda
Intervistata da “Il Messaggero”, Pauline Ducruet ha dichiarato: «Sin da bambina ho sempre saputo che avrei avuto un mio brand di moda: quando giocavo con le bambole mi interessavo dei loro vestiti e non delle loro storie. Alter l’ho maturato già da studentessa alla Parsons School di New York; volevo una mia linea, così come del resto ha fatto anche mia madre in passato, disegnando la linea di costumi da bagno Pool Position. La sfida di Alter è di unire la moda unisex e non-binaria con la sostenibilità: per me non è importante fare abiti belli, ma capi che abbiano valori solidi. In termini di estetica c’è un contrasto tra tessuti pregiati e di lusso e le silhouette fluide pensate per accogliere persone e non generi».
La libertà di esprimersi attraverso il look
Continua Pauline: «Il marchio è unisex e non binario e quindi non si identifica con i generi maschile e femminile: di base una maglia può essere indossata da un uomo e da una donna allo stesso tempo. Quando disegno penso a una personalità moderna a-gender e vedo la mia collezione indossata da mia madre, da mio padre, come da mio fratello. Durante i miei soggiorni studio all’estero a New York, ma anche a Londra e Parigi, ho osservato come la comunità transgender non fosse rappresentata nella moda e questo ha segnato il mio percorso».
Moda sostenibile e rispetto per l’ambiente
Pauline Ducruet ha ottenuto, con il suo brand Alter, il Marchio Butterfly, la certificazione promossa dall’azienda londinese Positive Luxury. La stilista monegasca è da sempre sensibile e attenta alle tematiche ambientali. La sua è una moda sostenibile, anche sotto il punto di vista dei ritmi produttivi. Ducruet, infatti, presenta una sola collezione l’anno, durante la Settimana della Moda di Parigi, arricchita da piccoli drop di nuovi pezzi. «Con Alter ho iniziato lavorando molto con il denim e l’upcycling: la nostra iconica giacca jeans nasce da jeans vintage – almeno tre paia – decostruiti e riassemblati in una sorta di remake. Nella collezione 2021 ho mixato spalle appuntite, molto anni ’80, con l’eleganza francese di tuniche fluide e lunghe camicie in seta, pensate anche per essere indossate come gonne, accanto a giacche in pelle più strutturate».
Pauline Ducruet e l’ispirazione in famiglia, da Stéphanie a Grace
Pauline è molto legata alla madre, Stéphanie di Monaco, e ha raccontato di quanto abbia influenzato il suo stile. «Mia madre ha un grande impatto sul mio senso dello stile: guardo le sue foto e mi colpisce il contrasto forte tra i look glamour delle serate di gala e quelli casual in jeans e scarpe da ginnastica. […] Di mia nonna Grace Kelly conservo gelosamente un cappotto di Givenchy, ma non ho avuto modo di conoscerla: solo studiando moda mi sono resa conto di quanto abbia influenzato il cinema e lo stile, soprattutto con Dior all’epoca».