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Tokyo 2020, Vito Dell’Aquila conquista la prima medaglia d’oro per l’Italia

Vito Dell'Aquila, prima medaglia d'oro per l'Italia a Tokyo 2020
Prima medaglia d’oro per l’Italia a Tokyo 2020. Il 20enne pugliese Vito Dell’Aquila ha vinto 16-12 contro il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi.

Arriva dal taekwondo il primo oro olimpico per l’Italia a Tokyo 2020. Vito Dell’Aquila ha trionfato nella finale della categoria -58 kg, superando 16-12 il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi.

Vito Dell’Aquila, prima medaglia d’oro per l’Italia a Tokyo 2020

Questa vittoria è un segno di ripartenza per l’Italia. Vito Dell’Aquila ha portato a casa la prima medaglia d’oro italiana nel taekwondo alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il giovane atleta ha superato in rimonta 16-12 il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi. Una sfida molto combattuta che si è ribaltata nel finale.

Vito Dell'Aquila, prima medaglia d'oro per l'Italia a Tokyo 2020

«Questo oro è dedicato a mio nonno, che non c’è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto»: queste sono le prime parole del giovane pugliese. Poi, lancia un importante messaggio agli spettatori: «Mi sono vaccinato dal Covid per venire a Tokyo a prendermi un oro olimpico. Sono sincero, io avevo un motivo in più. Ma aderisco molto volentieri alla campagna lanciata dal presidente del Coni Malagò per promuovere la vaccinazione: è giusto che lo facciano tutti»,

 Un’Italia vincente, l’emozione dell’atleta pugliese

«Sono fiero di essere il primo medagliato italiano nato negli anni 2000, spero che possano arrivarne delle altre. Dopo tutto quello che l’Italia ha passato con il Covid, i Måneskin hanno vinto l’Eurovision, l’Italia di Mancini l’Europeo ed ora io. È un onore. È stato un anno molto duro, specie dal punto di vista personale a causa del Covid. Sembrava che tutto andasse storto. Nel 2021 mi sono ritrovato, mentalmente sono tornato me stesso e immaginavo che i Giochi potessero andare bene… ed ora direi che è andata più che bene.  Vengo da una famiglia umile dove mi hanno insegnato a lottare per i miei sogni. Penso di essere stato anche fortunato, l’incontro poteva anche girare in suo favore, ma in questi anni mi sono fatto un ‘mazzo’ sia in allenamento che nella vita pensando solo al taekwondo».

 

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