Valentino collabora con 17 artisti per l’affascinante collezione Haute Couture che sfila alle Gaggiandre presso l’Arsenale, luogo espositivo della Biennale
Valentino sceglie Venezia come esclusivo ed iconico “place to be” dove ambientare #ValentinoDesAteliers. Su una passerella a filo laguna l’Haute Couture sfila alle Gaggiandre presso l’Arsenale della Biennale. Una scelta del direttore creativo, Pierpaolo Piccioli, che prima della sfilata ha rivelato: “Venezia era parte della visione che avevo avuto sin dal principio. Era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione del genere, un contesto nel quale non aggiungere o non togliere nulla”.
Location naturale da togliere il fiato quella dello show: le Gaggiandre, due imponenti tettoie acquatiche del ‘500, nella Darsena Novissima, dove gli abiti hanno sfilato davanti all’installazione “Idee di pietra-Olmo”, di Chus Martinez, commissionata dalla Vuslat Foundation per la Biennale Architettura 2021. Il punto d’incontro perfetto tra la maison e i 17 artisti internazionali.
Valentino Des Ateliers
La sfilata ha inizio in un’atmosfera da sogno quasi irreale davanti a un pubblico completamente vestito di bianco come una tela. Non a caso ovviamente!
Ecco dunque che gli abiti diventano a loro volta tele raccontando le opere di Joel S. Allen, Anastasia Bay, Benni Bosetto, Katrin Bremermann, Guglielmo Castelli, Maurizio Cilli, Danilo Correale, Luca Coser, Jamie Nares, Francis Offman, Andrea Respino, Wu Rui, Sofia Silva, Alessandro Teoldi, Patricia Treib, Malte Zenses. E con la partecipazione di Kerstin Brätsch, in un progetto a cura di cura di Gianluigi Ricuperati. E come ha rivelato ancora Piccioli:“È come una factory, abbiamo chiamato talenti per siglare un vero dialogo. La moda deve avere un messaggio”.
Per Valentino Des Ateliers sono stati realizzati 22 abiti nati dal dialogo del creatore con gli artisti, 82 per l’intera collezione. Una proposta di alta moda che ricapitola i codici della couture Valentino. Dai cappelli fluttuanti ai ballgown grandiosi, caricandoli di vibranti segni cromatici, fluidificandoli nella noncurante casualità di drappeggi e movimenti. La silhouette è lunga e stratificata, oppure corta e scultorea. Gli abiti disegnano possibilità, per donne e per uomini, nelle quali il virtuosismo della lavorazione si stempera nella leggerezza.