Daniel Roseberry, stilista della maison, presenta la quarta collezione di Schiaparelli Haute Couture sulle passerelle parigine. “The Matador”: il nome della collezione che onora la visione di Elsa.
Schiaparelli ha presentato la sua collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2021-22. È stato un ritorno alle origini, una sfilata in vero stile Elsa: un mix tra Manet e Lacroix, uno stile anni ’80 con un tocco di 1880, riprendendo lo stile delle uniformi spagnole dei Matador con l’aggiunta di cristalli e metalli.
Parola d’ordine della sfilata: eccesso
Dopo la pandemia, che ha bloccato i sogni di molte persone, Roseberry decide di ripartire a sognare, facendo sognare anche noi: “Una collezione smaccatamente emotiva, vertiginosa come l’innamoramento. Un tributo al romanticismo, all’eccesso, ai sogni. C’è qualcosa di più urgente oggi, che sognare in grande? Di sognare un mondo migliore? Di afferrare ogni pezzo di bellezza con entrambe le mani?”. Una linea “shock”, una moda che rinasce senza limiti ma con le regole dell’atelier. Lo stilista desiderava riprodurre solamente bellezza, serietà e romanticismo per questa collezione. Niente cinismo, né ironia, né timidezza.
La collezione Schiaparelli Haute Couture AI 2021-22
Ritorno al passato
La giacca Matador di Elsa Schiaparelli, il suo stile stravagante ed eccessivo, il suo rosa shocking e la sua fantasia surrealista. Questi sono i punti chiave della collezione Autunno/Inverno 2021-22. La necessità di rendere concreto un sogno. Un passato che è stato romanzato e fatto sfilare nella società contemporanea. Daniel Roseberry cerca di rievocare le linee iniziali di Elsa, usando il corpo come tela e il tessuto come tempere, lo stilista dipinge le curve del corpo.
L’omaggio alla maestosa Schiaparelli è la giacca, un capo oversize con maniche a botte e busti affusolati riempita di decorazioni. Il tocco vintage è dato dal denim, scelto per sostituire il classico tessuto in lana. Colori forti, audaci e in contrasto tra loro sono stati usati per valorizzare al meglio la collezione.
I tratti distintivi della maison
Il gioiello, da sempre per la maison un tratto distintivo, viene interpretato come una prosecuzione del corpo. Come nelle precedenti sfilate, lo stilista non si è trattenuto tra dettagli anatomici, distintivi della maison, in metallo: naso, orecchie, occhi, labbra, pancia, mani e seni in silver e gold. Quest’anno la griffe è arrivata al trionfo, portando sul palcoscenico un emblematico collier in filigrana che prende la forma di polmoni. Realizzata con una rete di capillari immersi nell’oro, la scultura celebra un respiro intaccato da quasi due anni causato dalla pandemia.
Una maison nostalgica
“Spero che questa collezione ricordi a tutti coloro che incontrano la pura gioia che la moda piò portarci in tempi difficili e con essa, la promessa di più gioia come quando le nuvole si separano. Datemi più moda. Datemi più speranza”, scrive Roseberry in una lettera, per spiegare il suo percorso creativo di questa collezione, in cui confessa un approccio nostalgico per il senso di gioia che produce la moda e che nell’ultimo anno, a causa Covid, si è perso sugli schermi del computer. La maison non si arrende davanti alle conseguenze che la pandemia ha portato e ancora lo stilista scrive “Siamo ancora qui. La moda è ancora qui. E non solo è ancora qui, ma in un mondo che si affida sempre più a ciò che è facilmente replicabile e diffuso digitalmente, il potere di fermarti sulle tue tracce è più grande che mai”.