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Quanta nostalgia degli anni ’90 con “Generazione 56K”, prima serie dei The Jackal su Netflix

Generazione 56K su Netflix
La serie “Generazione 56K” conquista il pubblico con l’effetto nostalgia per gli indimenticabili anni ’90. Dal 1° luglio su Netflix la prima serie firmata dai The Jackal insieme a Cattleya

Il sapore degli anni ’90 persiste e si propaga con leggerezza in modo trasversale, dalla musica alla moda, fino al cinema ed alle serie TV. L’ultimo capitolo dolcemente nostalgico lo scrivono i The Jackal per Netflix, con “Generazione 56K”, la serie di Cattleya che racconta i colori, le canzoni, le abitudini e i sentimenti di una generazione cresciuta con in sottofondo il rumore della connessione del modem.

Un mondo lontano per i giovani d’oggi, che quel rumore non lo riconoscerebbero nemmeno, ma le cui note hanno segnato il passaggio epocale alla modernità e all’epoca di internet.

Generazione 56K, recensione della serie Netflix

Generazione 56K provoca un effetto nostalgia vincente

L’effetto nostalgia è più che dietro l’angolo. I The Jackal scelgono le note di “Come Mai” degli 883 come colonna sonora di una serie che solletica lo spettatore, offrendosi alla portata del pubblico in modo immediato, complice anche la durata degli episodi che non superano mai i 30 minuti. Protagonista è Daniel (Angelo Spagnoletti), insieme agli amici di una vita con cui parte dalla piccola isola di Procida, alla volta di una carriera che ruota proprio intorno al mondo del web. Creatori di app digitali, proprio loro che il digitale lo hanno visto nascere e intorno a cui hanno consolidato la loro maturità.

Generazione 56K, recensione della serie Netflix

Due generazioni a confronto raccontate dai The Jackal

Con leggerezza si contrappongono i livelli narrativi e temporali, che sottolineano e paragonano i rapporti umani, sottolineandone il cambiamento avvenuto proprio con la nascita del world wide web. Le generazioni si confrontano e si studiano alla ricerca della comprensione tra le diverse età anagrafiche. Da una parte i padri che non capiscono come sia possibile conoscersi e finire a letto grazie ad un’app di incontri e dall’altra, i figli, che faticano a conoscere e intessere nuovi rapporti dal vivo, senza passare prima per una conoscenza online.

Generazione 56K, recensione della serie Netflix

Con Generazione 56K tornano i floppy disc e si dimenticano i selfie

Tornano i floppy disc, il Ciao, le videocassette. Si dimenticano i selfie, le chat line e tutto ciò che ci riporta al mondo di oggi. Va in scena un mondo così lontano che ai più giovani, sembrerà non esser mai esistito. Il racconto ruota intorno ad una favola moderna, quella tra Daniel e Matilda (Cristina Cappelli), due giovani trentenni che si sono conosciuti da bambini e si rincontrano in età adulta.

Generazione 56K è basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta, scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che è anche head writer.

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