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Buon compleanno Mr. Tambourine man: Bob Dylan compie 80 anni

Bob Dylan, nel 2023 5 concerti in Italia
Un artista a tutto tondo, innovatore, sperimentatore, che ha spaziato dalla musica alla poesia alla letteratura. Bob Dylan, una delle personalità più influenti della cultura contemporanea, compie oggi 80 anni.

Nato a Duluth, nel Minnesota, il 25 maggio 1941, nelle sue vene scorre sangue ucraino da parte dei nonni paterni e turco da parte della nonna materna. I genitori di Robert Allen Zimmerman, nome che poi cambierà legalmente in Robert “Bob” Dylan, erano commercianti e facevano parte della comunità ebraica della zona. 

Bob Dylan si avvicina alla musica da giovanissimo: ama il blues, la musica country, il rock, il folk. Inizia ad esibirsi in alcuni locali già durante gli anni del college. Ben presto decide di cambiare cognome: inizialmente la scelta del cognome ricade su Allen. In “Chronicles Volume 1”, la sua autobiografia pubblicata nel 2004, scrive: «Volevo andare via di casa e farmi chiamare Robert Allen […] Sembrava il nome di un re scozzese e a me piaceva». Poi però si appassiona alle opere del poeta gallese Dylan Thomas: nasce così Bob Dylan. Non è un nome d’arte ma il suo nome ufficiale, cambiato con una richiesta alla Corte Suprema di New York.

Bob Dylan, i primi successi e l’impegno civile con Joan Baez

Nel 1961, a soli 20 anni, pubblica il suo primo album “Bob Dylan”, che però non riscuote molto successo come lo è invece il secondo, “The Freewheelin’ Bob Dylan” del 1963. Le sue canzoni di protesta catturano il pubblico ed altri musicisti già famosi, come i Beatles e Joan Baez, che diventa anche la sua compagna. La coppia partecipa a molte iniziative per i diritti civili, tra cui la famosa Marcia su Washington dove Maartin Luther King pronuncia il famoso discorso “I have a dream”.

Nel 1965 incide il singolo “Like a Rolling Stone”, lungo più di sei minuti, ben oltre la soglia allora considerata commercialmente tollerabile, brano citato anche da Franco Battiato nella sua Cuccuruccuccù.

La conversione al cristianesimo

Dopo un tour europeo nel 1966, al ritorno negli Usa ha un incidente motociclistico con la sua Triumph, ancora oggi circondato un alone di mistero sulle cause e sulle conseguenze. Bob Dylan sceglie un periodo di isolamento dal pubblico. Segue il ritorno al country con l’album “Nashville Sky”, e poi la composizione dell’intimista “Forever Young”, proposta in due diverse versioni, nel 1974. L’anno dopo incide Hurricane tornando alla canzone di protesta e a raccogliere successo.

Nel 1978 si converte al cristianesimo, e pubblica due album di musica gospel “Slow Train Coming” e “Saved”. Nel 1985 partecipa al progetto musicale benefico di “We are the World” contro la carestia in Etiopia, e partecipa al Live Aid. 

Alla fine degli anni Ottanta parte il Never Ending Tour, che ancora continua. Per due volte, nel 2015 e nel 2018, passa anche per l’Italia. Bob Dylan ha suonato in circa cento date all’anno negli anni Novanta e Duemila.

Bob Dylan, gli 80 anni di Mr. Tambourine Man

Il premio Pulitzer

In occasione dei suoi 50 anni, nel 1991 gli viene assegnato un Grammy alla carriera. In quel periodo Dylan torna alle radici con alcuni album di cover di vecchie canzoni blues e folk.

Negli ultimi 23 anni, Bob Dylan ha realizzato 7 album in studio, un lasso di tempo che include anche la registrazione, nel 2001, di “Things Have Changed”, realizzata per il film Wonder Boys e vincitrice di un Oscar e di un Golden Globe; l’autobiografia divenuta best seller internazionale, “Chronicles Vol. 1”, che ha trascorso 19 settimane nella lista dei migliori best seller del New York Times e che recentemente è stata definita da Rolling Stone come la più grande autobiografia rock di sempre. Bob Dylan ha anche ricevuto l’Officier de la Legion d’honneur nel 2013, il Sweden’s Polar Music Award nel 2000, un Dottorato dall’Università di St. Andrews in Scozia e numerose altre onorificenze.

Nel 2006 viene nominato per tre Grammy Awards: “Modern Times” vince il premio per il Miglior album di musica folk americana contemporanea, e Bob Dylan vince il premio come Miglior Performance vocale solista con il brano “Someday Baby”.

Nel 2008 gli viene assegnato il Premio Pulitzer alla carriera per «il profondo impatto sulla musica e la cultura popolare americane, grazie a composizioni liriche dallo straordinario potere poetico».

Bob Dylan, gli 80 anni di Mr. Tambourine Man

Bob Dylan, il premio Nobel per la Letteratura

Il 13 ottobre 2016, l’Accademia svedese assegna a Bob Dylan il Premio Nobel per la Letteratura «Per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana».

A mezzanotte del 27 marzo 2020,  Bob Dylan ha pubblicato sul web, a distanza di otto anni dall’ultimo brano originale, un nuovo inedito, il cupo “Murder Most Foul”, della durata di 16 minuti e 54 secondi, che diventa il brano più lungo mai registrato da Dylan. Muovendo dall’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, il testo ripercorre alcuni punti centrali della storia culturale statunitense degli Anni Sessanta e non solo, fino a sfociare in una lunga lista di canzoni che il narratore chiede che siano suonate da Wolfman Jack, un noto DJ statunitense attivo negli anni Sessanta e Settanta. La scorsa estate è uscito l’album di inediti “Rough and Rowdy Ways”.

Per chi volesse approfondire la conoscenza di Bob Dylan, consiglio “Rolling Thunder Revue: Martin Scorsese racconta Bob Dylan”, un film Netflix del 2019 dove Martin Scorsese racconta il cantautore che ha rivoluzionato la musica americana. Un viaggio che ripercorre il suo tour del 1975, con grandi artisti come Joan Baez, Rubin “Hurricane” Carter, Sam Shepard, Allen Ginsberg.

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