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Red Carpet

Eurovision Song Contest: i Måneskin in Etro, Senhit in abito cappotto di Simone Guidarelli

Si è svolta ieri sera la sfilata sul red carpet per l’opening dell’Eurovision Song Contest 2021, che si terrà a Rotterdam dal 18 maggio. Ecco i look dei Måneskin e di Sehnit, che rappresenta la Repubblica di San Marino. L’artista è stata accompagnata dal direttore artistico Luca Tommasini.

Ieri sera il red carpet dell’Eurovision Song Contest 2021, che quest’anno era chiamato “turquoise carpet”, ha contribuito a far crescere l’attesa per le esibizioni degli artisti sul palco.

I Måneskin sono entrati di diritto in finale. Sehnit, l’artista italiana di origini eritree che agli Eurovision rappresenta San Marino, si esibirà invece sul palco il 20 maggio, durante la seconda semifinale.

Eurovision Song Contest, il red carpet dei Måneskin

Ancora una volta Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan si sono affidati ad Etro per i loro look, come avvenuto anche durante il Festival di Sanremo che li ha visti trionfare con “Zitti e buoni”. I Måneskin sul red carpet dell’Eurovision Song Contest hanno indossato giacche in velluto viola su pantaloni in pelle nera. Sotto la giacca, camicie di seta nera. Al collo dei foulard strangolino con motivo Paisley.

Senhit e Luca Tommasini sul red carpet dell’Eurovision Song Contest

L’artista era vestita con un abito/cappotto design che è stato creato per lei da Simone Guidarelli con il suo pattern Wings of Water dalla Safari Collection Wall Design, composto da 45 metri di tessuto. Indossava inoltre con un corsetto 0770, guanti Duecci Gloves e scarpe Rick Owens.

Luca Tommassini invece indossava una camicia Flavia FG Tomassi, giacca Les Éclaires, pantalone Maison Margiela, scarpe Les Hommes, occhiali Tom Ford. Anche il total look dei ballerini era curato sempre da Simone Guidarelli, giocando sui toni del rosa e del rosso. Gli abiti di Senhit e dei ballerini sono stati realizzati da Arrigo Costumi.

Senhit, il copricapo-scultura di Giuseppe Fata

Il copricapo-scultura di Giuseppe Fata che ha accompagnato Senhit durante le prime prove, diventato ormai virale,  che in ogni occasione è stato dedicato ad un diverso tema, questa volta richiamava il tanto auspicato ritorno al contatto umano – dopo la tragica separazione imposta dalla pandemia – attraverso immagini di mani che finalmente si toccano, mani di diverse etnie, di giovani, anziani, bambini, infermieri e medici; fotografie sormontate da una sintesi di un famoso poema di John Donne, che diceva «No man is an island, we’re all part of a large continent and the death of each diminishes everyone a little», a significare ovviamente la vicinanza di ogni essere umano alle persone che sono mancate per il Covid.

Un particolarissimo trucco iridescente completava la mise di Senhit, contribuendo a farla apparire contemporaneamente eccentrica – come la manifestazione e la sua personalità richiedono – ed elegante. Una pop star internazionale ma, sempre, con un tocco di eleganza italiana.

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