La camelia, il fiore preferito di Mademoiselle Chanel, è un autentico tesoro botanico. E l’azienda agricola dove vengono coltivate le camelie, materia prima principale dei prodotti skincare Chanel, è un laboratorio a cielo aperto.
Nel comune di Gaujacq, nel sud-ovest della Francia, tra le colline verdeggianti del Béarn e le rive dell’Adour, Chanel porta avanti dal 1998 un progetto di portata straordinaria dedicato alla camelia, il fiore iconico di Mademoiselle Chanel. Questo programma è stato avviato in collaborazione con Jean Thoby, esperto internazionale di camelie. Da decenni Thoby cura uno straordinario giardino-conservatorio botanico in questo piccolo comune del dipartimento delle Landes.
Una sorta di santuario dedicato alla conservazione delle piante, dove sono ospitate 2.000 varietà di camelia provenienti da tutto il mondo. Tra queste, due cespi nati dalle piante madri che sarebbero state ordinate dalla stessa Gabrielle Chanel più di un secolo fa. Da queste sono nate le coltivazioni Chanel nell’azienda agricola dedicata alle camelie, a qualche chilometro da questo giardino straordinario.
Gaujacq, luogo ideale per la coltivazione della camelia
Questa regione del sud-ovest della Francia è perfetta per accogliere e coltivare la camelia, arrivata dall’Asia attraverso la via del tè nel XVII secolo, grazie alle equilibrate temperature invernali ed estive simili a quelle della Cina e del Giappone, paesi da cui proviene. “Il clima di Gaujacq è noto per le piogge distribuite durante tutto l’anno. I venti sono pressoché assenti, i terreni sono profondi e le sorgenti numerose”, spiega Jean Thoby. Scegliere questo territorio specifico nel sud-ovest della Francia per coltivare la camelia, simbolo del patrimonio della Maison, e renderla la materia prima principale dei suoi prodotti skincare dimostra che Chanel punta sul lungo termine e continua a scrivere la sua storia. Con la certezza, supportata dalla scienza, che la bellezza si coltivi, sia in senso letterale che figurato.
La camelia, una pianta che non invecchia
Con la sua fioritura invernale e il fogliame sempreverde, la Camellia japonica Alba Plena è una pianta unica sotto molti aspetti, un autentico tesoro botanico. Esaminando la resistenza di questa camelia alle gelate invernali, la Ricerca Chanel ne ha compreso le straordinarie proprietà idratanti e l’ha resa, a partire dal 2009, il principio attivo fondamentale della linea di trattamenti Hydra Beauty.
“Con l’analisi di questa pianta abbiamo trovato dei derivati di catechina, polifenoli che hanno dimostrato di possedere proprietà idratanti”, spiega Nicola Fuzzati, Direttore del Dipartimento innovazione e sviluppo degli ingredienti cosmetici Chanel. “Le camelie hanno una caratteristica particolare: non hanno un programma di senescenza. A livello genetico, non sono programmate per morire. Per questo, più passa il tempo, più sono belle e forti”, aggiunge Jean Thoby. Una caratteristica che continua a incuriosire gli scienziati Chanel.
Un luogo unico al mondo interamente dedicato alla coltivazione e alla ricerca di questo tesoro botanico
La fioritura della Camellia japonica comincia ai primi freddi di gennaio e raggiunge il suo apice a marzo. Questo fiore inodore così delicato è una forza della natura: né l’acqua né il freddo compromettono i suoi petali. Non c’è nessun bisogno di forzare il destino: “Qui tutto è naturale, in armonia con la natura. Noi la accompagniamo, senza cercare di controllarla”, spiega Philippe Grandry, Responsabile delle coltivazioni Chanel nell’azienda agricola. Questo vale anche per la raccolta, eseguita interamente a mano. I fiori di camelia sono raccolti uno ad uno, dopo la scomparsa della rugiada del mattino, in modo che siano asciutti per un’estrazione ottimale. Poi vengono depositati all’interno di cesti. Dopo la pesatura, i fiori vengono immediatamente congelati per preservare l’integrità delle molecole attive prima di essere inviati in laboratorio.
“Nell’azienda agricola, le 2.700 piante di Camellia japonica Alba Plena vengono coltivate in piena terra secondo pratiche agricole ambiziose e rispettose dell’ambiente, senza l’impiego di sostanze chimiche. Una coltivazione sperimentale agroecologica messa a punto secondo un procedimento di agroforestazione, per preservare e valorizzare le qualità naturali della pianta. Questa coltivazione permanente simbiotica ha come scopo l’arricchimento del suolo, per rinforzare l’ecosistema che esiste tra la pianta, la terra e l’acqua e rafforzare allo stesso tempo la capacità delle piante di resistere alle malattie”, spiega Philippe Grandry.
Le certificazioni del progetto Chanel
Questo significa, in concreto, che la camelia bianca è ben sostenuta. Le piante vivono in un ambiente biologico naturale, in sintonia le une con le altre. Le specie come la Achillea millefolium bianca, la Knautia arvensis e la Trifolium repens sono utilizzate per coprire il terreno, vivere e svilupparsi in sinergia con la Camellia japonica Alba Plena. “Questa coltivazione è un vero e proprio modello agroecologico”, spiega il Responsabile delle coltivazioni Chanel.
Un approccio che si è guadagnato la certificazione di “Haute Valeur Environnementale” (HVE – alto valore ambientale) di livello 3 per la coltivazione dei 70 acri e l’etichetta “conversione all’agricoltura biologica”. Insieme, questi due riconoscimenti certificano che le pratiche agricole utilizzate nell’intera azienda agricola preservano l’ecosistema naturale e riducono al minimo l’impatto sull’ambiente. Il livello 3 è infatti il più alto del sistema di certificazione ambientale per le aziende agricole.
Grazie a questo progetto dalla portata senza precedenti, Chanel si fa garante delle condizioni di produzione del fiore emblematico dei suoi trattamenti skincare. In un’epoca in cui la tracciabilità e la sostenibilità delle risorse rappresentano una sfida ambientale sia etica che economica, il circolo virtuoso al centro del quale si colloca Gaujacq è straordinario.