Si è concluso ieri il processo per la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano divenuto il simbolo del movimento Black Lives Matter. Derek Chauvin ritenuto colpevole dal tribunale di Minneapolis. Rischia fino a 40 anni di carcere, anche se ancora non si conosce l’entità della pena.
La giuria del tribunale di Minneapolis, dopo dieci ore di camera di consiglio, ieri ha dichiarato Derek Chauvin, l’ex agente di polizia che il 25 maggio del 2020 ha provocato la morte di George Floyd, colpevole di omicidio. Negli Stati Uniti la morte di George Floyd ha dato il via ad un’enorme ondata di proteste, che in breve ha raggiunto tutto il mondo. Al movimento del Black Lives Matter hanno aderito numerose personalità del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura in tutto il mondo.
Cantanti come Rihanna, Billie Eilish, Beyoncé, Cardi B, Demi Lovato hanno messo la loro popolarità a servizio del movimento. Nel mondo dello sport si sono mobilitati in tantissimi, dal calcio alla NBA alla Formula 1. (Nella foto di apertura, Lewis Hamilton in ginocchio al debutto del Mondiale 2020 di F1).
Purtroppo in alcune città degli Stati Uniti le proteste sono sfociate in disordini e in violenze. Quello che si temeva ieri a Minneapolis e in altre città americane, prima della lettura del verdetto contro Chauvin.
Black Lives Matter, le persone in piazza per festeggiare il verdetto
Invece la giuria ha inflitto una punizione esemplare all’ex poliziotto. Derek Chauvin è stato ritenuto colpevole per tutti i capi di accusa contestati, compreso l’omicidio preterintenzionale. Per le strade di tutte le città degli Stati Uniti, da New York a Washington, da Los Angeles a Chicago, e naturalmente a Minneapolis, le persone hanno festeggiato il verdetto.
Non si conosce ancora esattamente l’entità della condanna, che sarà resa nota tra diverse settimane, forse un paio di mesi. Intanto l’ex agente, finora rimasto a piede libero su cauzione, è stato portato in carcere.
Il verdetto contro Derek Chauvin rappresenta una pietra miliare non solo per il Black Lives Matter, ma anche per la probabile accelerazione della riforma della polizia da parte del presidente Joe Biden.
Una riforma attesa da tempo negli Stati Uniti, per i numerosi episodi di violenza da parte delle forze dell’ordine, soprattutto nei confronti delle comunità afroamericana ed ispanica.