Oggi compie 67 anni John Travolta, uno degli attori più versatili della sua generazione, amatissimo dal pubblico. In quasi cinquant’anni di carriera, Travolta ha conosciuto un’immensa popolarità alla fine degli anni Settanta, con “Saturday Night Fever” e “Grease”.
Dopo un periodo in sordina, è poi rinato artisticamente grazie all’incontro con Quentin Tarantino. Nella sua vita privata, John Travolta ha attraversato momenti molto duri e difficili. Nel 2009 muore il figlio Jett, appena sedicenne. Il 12 luglio dello scorso anno, poi, la moglie Kelly perde la sua battaglia contro un cancro al seno. A John restano i due figli Ella Bleu, di 20 anni, e Benjamin di 10. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della sua carriera.
John Travolta: sua mamma Helen lo ha incoraggiato a ballare e recitare
John Travolta nasce il 18 febbraio 1954 a Englewood, nel New Jersey, ultimo di sei figli. Il padre è un ex giocatore semiprofessionista di football americano d’origini italiane. Sua madre Helen Cecilia Burke ha origini irlandesi, ed è una docente di inglese e di arte drammatica, con un passato un’attrice e cantante. È lei che lo sprona alla carriera di attore e ballerino.
A dodici anni, John prende lezioni di tip-tap dal fratello di Gene Kelly, e inizia a recitare in alcuni musical di quartiere. Nel 1971 ottiene un ruolo nella compagnia itinerante del musical “Grease”. Il grande successo teatrale ottenuto lo porta in giro per tutti gli Stati Uniti. Si trasferisce a Los Angeles per proseguire la sua carriera da attore.
Nel 1976, a soli 22 anni, Travolta ha il suo primo ruolo da protagonista: entra a far parte del cast della celebre serie TV “I ragazzi del sabato sera”, dove interpreta lo studente italiano Vinnie Barbarino.
“La febbre del sabato sera” lo consacra a livello internazionale
Il successo mondiale arriva nel 1977, con il film cult “La febbre del sabato sera”. John Travolta interpreta Tony Manero, un commesso italo-americano, che cerca il suo riscatto il sabato sera nelle discoteche newyorkesi. Con questa pellicola Travolta ottiene anche la sua prima candidatura agli Oscar. Il film diviene una icona degli anni della disco music e John Travolta diventa un divo di fama mondiale.
Nel 1978 poi gli viene proposto il ruolo di Danny Zuko in “Grease”, trasposizione cinematografica dell’omonimo musical, e dove recita insieme a Olivia Newton-John. Il successo è senza precedenti: la pellicola, ambientata negli Stati Uniti degli anni cinquanta, ottiene cinque candidature ai Golden Globe nel 1979. La colonna sonora, con il celebre duetto tra Travolta e la Newton-John “You’re the One That I Want”, vende oltre 25 milioni di copie nel mondo. La più venduta nella storia della musica.
Il ballo con Lady Di e l’abito ribattezzato “Travolta dress”
Nel novembre 1985 John Travolta viene invitato dal presidente Ronald Reagan a una cena alla Casa Bianca, insieme a molti altri divi di Hollywood. L’occasione era la. visita ufficiale negli Stati Uniti del principe Carlo e della moglie Lady Diana Spencer. La principessa Diana adorava Travolta, idolo della dance music. I due ebbero l’occasione di ballare insieme, trasformando la Casa Bianca in una pista da ballo. John Travolta ricorda sempre con emozione quella sera dell’11 novembre 1985, un momento magico: «Ballando con lei, mi sono sentito io un principe», ha detto in un’intervista.
Lady Diana indossava un abito blu in velluto, disegnato da Victor Edelstein, che dopo quel ballo fu ribattezzato “Travolta dress”.
L’incontro con Tarantino e la seconda vita artistica
I film interpretati negli anni successivi non riscuotono lo stesso successo di pubblico e critica sperato. Dopo i tre “Senti chi parla”, accanto a Kirstie Alley, l’incontro con Quentin Tarantino, che porta Travolta a rinascere artisticamente. Il regista lo vuole nel memorabile ruolo del gangster Vincent Vega in “Pulp Fiction”, che gli vale la seconda candidatura agli Oscar.
Travolta ha lavorato con i più importanti registi contemporanei fra i quali Oliver Stone, Terrence Malick, Brian De Palma, Mike Nichols e John Woo. In campo televisivo, è noto per la sua interpretazione di Robert Shapiro nella serie antologica “American Crime Story” (2016), per la quale ha ottenuto una nomination al Premio Emmy come migliore attore non protagonista.