Oggi è il primo anniversario del tragico incidente in elicottero costato la vita al campione di basket. Era il 26 gennaio 2020, e Kobe Bryant insieme ad altre otto persone, tra cui sua figlia Gianna, è morto nello schianto contro una collina.
Nell’incidente di un anno fa, insieme a Kobe Bryant, che aveva nel suo palmares cinque titoli Nba, due ori olimpici e milioni di fan in tutto il mondo e alla figlia Gianna di 13 anni, sono morti tutti gli altri passeggeri. Il pilota, l’ex giocatore di baseball e allenatore dell’Orange Coast College John Altobelli con la figlia Alyssa (coetanea e compagna di squadra di Gianna Maria alla Mamba Academy) e la moglie Keri. Christina Mauser, assistente allenatrice di pallacanestro della Harbour Day School, e Sarah e Payton Chester, mamma e figlia residenti a Orange Country come i Bryant.
A Los Angeles centinaia di murales dedicati a Black Mamba
La città è tappezzata di murali che ricordano Kobe Bryant. Centinaia di graffiti, la maggior parte dei quali intorno allo Staple Center dove giocano i Lakers. Altri sono stati realizzati un po’ in ogni quartiere, da Beverly Hills, a Santa Monica, a Venice. Anche in molte città italiane sono apparsi murales dedicati a Black Mamba , così come in tanti altri Paesi del mondo, da Haiti all’Uganda alla Croazia. Nel giorno che segna il primo anniversario della scomparsa di Kobe Bryant, a Los Angeles non ci sarà nessuna commemorazione ufficiale. La città resta muta, come se non si fosse ancora ripresa. Tutti sono ancora così piegati dal dolore per reagire con una celebrazione.
Reggio Emilia intitolerà una piazza a Kobe Bryant
Il Comune di Reggio Emilia, dove Bryant ha trascorso la sua infanzia giocando nelle giovanili della Pallacanestro Reggiana quando il padre Joe era giocatore professionista nella prima squadra reggiana, intitolerà una piazza al campione. Durante la cerimonia verrà inaugurata una mostra fotografica a lui dedicata.
Kobe Bryant, nessuna commemorazione ufficiale per il primo anniversario della scomparsa
È stata la stessa moglie Vanessa Bryant a chiedere di rispettare il silenzio: «Quest’anno è già stato abbastanza traumatico per noi – ha scritto sui social – Per favore aiutateci a non rivivere i momenti più drammatici. Evitate di mostrare i filmati dell’incidente. Celebrate la vita, e non la morte».
Il canale Espn ha mandato in onda domenica scorsa uno speciale su Bryant, con tanti testimoni di primo piano, preceduto dalla replica dell’ultima partita disputata dall’ala dei Lakers. Prossimamente verrà installata una statua commemorativa all’esterno dello Staple Center. Janie Buss, proprietaria dei Lakers, aveva legato l’inaugurazione della statua all’ingresso di Bryant nella Hall of Fame del basket. Il passaggio avrebbe dovuto avvenire l’anno scorso, ma è stato rinviato al 2021 per via del coronavirus.