“Le nostre verità” è il titolo dell’autobiografia di Kamala Harris, prima vicepresidente donna degli Stati Uniti. Arriverà nelle librerie italiane il 28 gennaio per La nave di Teseo, nella traduzione di Giovanni Agnoloni. Nel libro, Kamala D. Harris si racconta affrontando le sfide del nostro tempo.
L’autobiografia di Kamala Harris, la vicepresidente degli Stati Uniti, arriverà il 28 gennaio in Italia. La vice di Joe Biden, prima donna e afroamericana a alla Casa Bianca, pubblica il volume “Le nostre verità”, con la traduzione di Giovanni Agnoloni.
Nel libro, la Harris affronta le sfide del nostro tempo, attingendo agli insegnamenti e alle intuizioni conquistate durante la sua carriera e racconta la sua visione: un impegno quotidiano fondato sulla difesa di obiettivi e valori condivisi. «Per arrivare a un ruolo così importante bisogna avere una grande storia da raccontare e, in “Le nostre verità”, Kamala Harris ci racconta la propria». Questo è quanto riportato da Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale e generale de La nave di Teseo.
Un focus su Kamala Harris, la vicepresidente degli Stati Uniti
«Il mio nome si pronuncia “comma-la”. Significa “fiore di loto”, che è un simbolo importante nella cultura indiana. Il loto cresce sott’acqua, e il suo fiore fuoriesce dalla superficie quando le radici sono ben piantate nel fondale del fiume.» racconta la Harris nel suo volume. I genitori della vicepresidente sono due attivisti per i diritti civili immigrati in America. Oakland, in California, è il paese in cui cresce, all’interno di una realtà molto attenta alla giustizia sociale. Mentre si affermava come uno dei leader politici più influenti del nostro tempo, la sua storia personale restava la fonte di ispirazione per affrontare problemi complessi prendendosi cura di chi non aveva mai ricevuto attenzione.
La prima donna nera vicepresidente e il suo impegno fondato sulla difesa di obiettivi e valori condivisi
La carriera di Kamala D. Harris comincia come procuratore distrettuale di San Francisco. In veste di procuratore generale della California, ha perseguito gruppi criminali internazionali, grandi banche, compagnie petrolifere e università private. Si è opposta agli attacchi diretti contro l’Obamacare (la riforma del sistema sanitario del presidente Obama). Si è, inoltre, battuta per ridurre l’assenteismo nelle scuole elementari. Ha aperto la strada alla prima divulgazione a livello nazionale di informazioni sulle disparità razziali nel sistema giudiziario penale. È stata la seconda donna nera a essere eletta nel Senato americano, e la prima donna nera a essere nominata vicepresidente. Un’altra battaglia della Harris è stata quella per rendere l’istruzione superiore gratuita per la maggior parte degli americani e per tutelare i diritti dei rifugiati e degli immigrati.