Faye Dunaway, considerata una delle più grandi attrici della sua generazione, compie oggi 80 anni. L’attrice, premio Oscar per “Quinto Potere”, ha lavorato con i più grandi registi, da Preminger a Vittorio De Sica a Roman Polanski.
Nata a Bascom, una cittadina della Florida, il 14 gennaio 1941 Faye Dunaway ha debuttato a teatro negli anni ’60, quando neanche ventenne ottiene una piccola parte in “E venne la notte”, il film con Jane Fonda diretto da Otto Preminger. La popolarità arriva nel 1966, quando Elliot Silberstein la vuole in “Cominciò per gioco”, accanto ad Anthony Quinn.
L’anno seguente viene scelta da Arthur Penn per “Gangster Story”, ispirato alla storia di Bonnie e Clyde. Warren Beatty è Clyde, e Faye Dunaway nel ruolo di Bonnie riceve la prima nomination all’Oscar come migliore attrice protagonista. Alla fine degli anni ’60 Faye Dunaway arriva in Italia per interpretare il ruolo di Julia nel film “Amanti”, diretto da Vittorio De Sica. Sul set conosce Marcello Mastroianni, con il quale ha una breve ma intensa relazione.
Faye Dunaway, Oscar per “Quinto Potere”
Gli anni ’70 segnano il periodo più intenso della sua carriera, con film come “Chinatown” di Roman Polanski, nel ruolo di Evelyn Cross Mulwray per il quale conquista la seconda nomination all’Oscar, e “L’inferno di cristallo”, diretto da John Guillermin.
L’Oscar come miglior attrice arriva nel 1977 con l’interpretazione di Diana Christensen in “Quinto Potere” di Sidney Lumet, per il quale si aggiudica anche anche il Golden Globe.
Dopo “Mammina cara”, il film del 1981 dove Faye Dunaway interpreta Joan Crawford, l’attrice allenta progressivamente l’attività cinematografica per dedicarsi anche al teatro e alla televisione. È apparsa in alcuni episodi della serie TV “Il tenente Colombo” ed ha interpretato la regina Isabella di Castiglia nello sceneggiato “Cristoforo Colombo” diretto da Alberto Lattuada.
Nel 1988 è tornata in Italia per interpretare il film di Carlo Vanzina “La partita” e “In una notte di chiaro di luna” di Lina Wertmüller.
Negli anni Novanta interpreta alcuni film tra i quali “Il valzer del pesce freccia “con Jerry Lewis e Johnny Depp, “Don Juan De Marco – Maestro d’amore” accanto a Marlon Brando, e il ruolo di un’alcolista in “L’ultimo appello”. Nel 1999 ha un cameo in Giovanna d’Arco di Luc Besson.
Gli anni Duemila, tra cinema e TV
Nel 2002 ha un ruolo nel film “Le regole dell’attrazione”, e nel 2006 prende parte ad un episodio della serie tv “CSI – Scena del crimine”. Nel 2007 invece, al fianco di Tiffani Thiessen ed Eric Roberts, ha interpretato nella miniserie drammatica “Pandemic – Il virus della marea” il ruolo del governatore di Los Angeles. Ha recitato anche in “Grey’s Anatomy” nel ruolo di un chirurgo.
Faye Dunaway ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Oltre all’Oscar per “Quinto Potere” l’attrice ha vinto tre Golden Globe, un Bafta e un Emmy. Nel 2011 il governo francese le ha conferito l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.
La gaffe agli Oscar 2017 con l’amico Warren Beatty
Memorabile la gaffe di Faye Dunaway, una delle più clamorose della storia degli Oscar, quando in coppia con Warren Beatty ha dichiarato erroneamente “La La Land” come miglior film, invece del legittimo vincitore “Moonlight”. L’errore non fu però dei presentatori, ma di chi aveva il compito di consegnare le buste con i nomi dei vincitori.
Faye Dunaway è stata sposata due volte: la prima dal 1974 al 1979 con Peter Wolf e poi dal 1983 al 1987 con Terry O’Neil, dal quale ha avuto il figlio Liam (1980).