Tra le performer italiane più note nel mondo, ideatrice del Caput Mundi International Burlesque Awards, il più grande festival del Burlesque d’Italia fermato dalla pandemia. Dal palco di Rai2 a quelli internazionali, la storia di Albadoro Gala e della lunga attesa per tornare in scena.
Una vita passata sotto i riflettori dell’avanspettacolo, tra le luci del proscenio e le ombre del dietro le quinte, in giro per i palcoscenici del mondo, laddove il burlesque vive i fasti che, in Italia, è stato sempre più difficile affermare. È la storia di Albadoro Gala, al secolo Angelica Massafra, tra le artiste italiane di Burlesque più riconosciute al mondo, ideatrice della kermesse di genere Caput Mundi International Burlesque Awards, il più grande festival del Burlesque d’Italia, oggi fermo a causa della pandemia.
Il mondo del burlesque fermo per pandemia
Quando i riflettori si sono spenti per il lockdown, Albadoro era sul palco di Rai2, negli studi di Stracult, programma del visionario Marco Giusti che – per primo -, ha dato fiducia ad un’arte performativa per gli artisti di genere mai facile “difendere”. È sottile infatti, soprattutto per i meno informati, il filo che divide il concetto di burlesque da quello di striptease. Eppure i due mondi sono distanti tra loro anni luce e, nel momento in cui sono erroneamente accostati, è perché sul palco non si sta assistendo ad un vero e proprio spettacolo di burlesque. Un atto performativo che ha radici lontane ed una storia altrettanto importante, nata in un mondo che non c’è più e che, di certo, non era quello dei proibiti nightclub di quartiere.
Quando Albadoro Gala ha scoperto il Burlesque
Tra le esponenti italiane più ambite sui palcoscenici del mondo del burlesque, si esibisce sempre tra gli applausi l’esplosiva Albadoro Gala che forse, lasciando la sua terra d’origine in Puglia, non avrebbe mai immaginato un futuro così luminoso e pieno di preziose piume. Prima di Albadoro infatti, c’era Angelica. Un lavoro sicuro costretta in abiti spesso maschili ma di certo, con uno stipendio fisso in tasca. E chissà se Albadoro oggi pensa ad Angelica e a quella sicurezza economica il cui ricordo forse, rende ancor più critico il momento attuale, vissuto con difficoltà da artisti che come lei hanno rinunciato a tutto, in nome della propria passione. Ma quella passione in realtà, non ha meno valore di un qualsiasi altro impiego. Ne abbiamo parlato con Albadoro, mentre con pazienza terminava il suo ultimo costume, in attesa del ritorno.
Intervista ad Albadoro Gala, regina del Burlesque
La tua vita sembra un film. Un sogno divenuto realtà. Com’è iniziato questo sogno?
Albadoro Gala: Si, in effetti la mia storia è degna di un film, prima o poi qualcuno lo farà. È iniziato tutto con un evento traumatico quanto inaspettato, che mi ha portata a farmi delle domande sulla mia stessa esistenza. Le risposte sono arrivate chiare e brutali. Ho stravolto tutto lasciando una carriera solida, un contratto a tempo indeterminato e un succulento stipendio, per seguire finalmente la mia natura; l’ho fatto a 35 anni (una cariatide per questa società) e l’ho fatto tramite il burlesque.
Quando sei Albadoro e quando sei Angelica?
Albadoro Gala: Nei primi tempi tendevo a preoccuparmi di suddividere momenti e spazi da vivere come Albadoro-artista di burlesque, credendo di salvaguardare il mio equilibrio mentale. In realtà avevo paura di lasciarmi andare completamente alla mia nuova e travolgente esistenza. Ora non ci faccio più caso, Albadoro è solo un altro nome, un alter ego che mi ha aiutato ad essere più sfrontata, quasi come se stessi vivendo la vita di qualcun’altro. Ora sono consapevole che sul palco c’è sempre salita Angelica e che quella vita, è proprio la vita che mi sono scelta.
Certo, Angelica è un tantino più “sciatta” di Albadoro, ma credo sia una cosa che accomuna tante donne che per mestiere, devono essere sempre impeccabili. Ogni tanto ho quasi un rigetto di make-up, bigodini e tacchi e, appena posso, fuggo a nascondermi in luoghi isolati dove posso correre scalza, struccata e spettinata… e nuda naturalmente (sorride, ndr.).
Ti si esibita sui palchi più importanti del mondo
Albadoro Gala: Tanti palchi importanti è vero. L’ultimo proprio prima di questa maledetta pandemia, quello del New Orleans Burlesque Festival, dove sono stata incoronata Queen of Burlesque, oppure l’esperienza televisiva a Stracult, su Rai 2, dove mi sono esibita per tutta la stagione televisiva. Quello che più mi resta nel cuore però, è il festival di Helsinki nel 2017, un evento al quale hanno partecipato tutti gli artisti che io ho sempre identificato come “mostri sacri” del nostro piccolo grande mondo. Ricevere quell’invito è stata per me una consacrazione, molto più importante di un titolo internazionale e di una corona. Ho condiviso il palco con i miei mentori ed è stato un sogno ricevere la mia prima standing ovation. Davvero indimenticabile.
Che cosa significa Burlesque per Albadoro?
Albadoro Gala: Libertà. Il burlesque mi ha dato la possibilità di essere me stessa dopo anni passati a vivere la vita di chissà chi. Mi ha dato la consapevolezza e la forza di mostrarmi per ciò che sono e non parlo solo del mio corpo, l’euforia di mostrare la mia diversità e la gioia di urlare che la diversità è una ricchezza.
Cosa significa Burlesque per il pubblico?
Albadoro Gala: Il pubblico del burlesque carpisce questa libertà e se la porta a casa, insieme a tanti altri messaggi che vanno oltre l’intrattenimento ed una piacevole serata. Del resto facciamo spettacolo dal vivo e, dietro ogni spettacolo, ci sono persone che si donano al pubblico che va lì appositamente per ricevere e ricambiare. Anche lo spettatore più disinformato e diffidente (o se vuoi bigotto), se ne torna a casa piacevolmente stupito e “contagiato” dal burlesque.
Il Covid ha fermato il Burlesque. Cosa fa Albadoro oggi?
Albadoro Gala: Attendo, e uso il troppo tempo libero a disposizione per fare tutte quelle cose che non ho mai il tempo di fare. Creare nuovi spettacoli di burlesque, scrivere il mio libro, mangiare sano e appetitoso, immaginare una ripartenza, farmi domande scomode e forzarmi a rispondere. Del resto il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, l’unica che ancora non si può comprare.
C’è futuro per il mondo del Burlesque?
Albadoro Gala: Il burlesque si è sempre dovuto arrangiare. Continuerà a farlo. Noi non riceviamo di certo sovvenzioni o aiuti, visto che le nostre performance artistiche non sono ritenute “cultura”. Abbiamo sempre dovuto sgomitare per trovare spazio, eravamo outsider prima e quando torneremo, lo saremo forse di più. Ma siamo più tenaci degli altri artisti che hanno una vita professionale non semplice ma, di certo, non complicata e ostacolata come la nostra. Insomma, il concetto è semplice: quello che non ti uccide ti fortifica.
Come sarà il ritorno del Burlesque dopo il Covid?
Albadoro Gala: Il rientro sarà una grande festa in stile Burlesque. E se non la organizzo io, chi altri può farlo? Magari sarà più di una festa o di un singolo evento. Sarà una nuova realtà. Sono anni che la immagino in ogni suo piccolo dettaglio e nel tempo mi sono esercitata, producendo vari eventi che hanno contribuito a creare un buon seguito. Il pubblico ci scrive, ci chiede quando torneremo, ma ci vuole ancora un po’ di pazienza. Tuttavia la cosa che attendo con più trepidazione e la naturalezza di un abbraccio e di un sorriso. Non saranno la soluzione ma un conforto sì. La consapevolezza che ad ognuno è stato tolto qualcosa, che ce la faremo solo tutti insieme e che, nonostante tutto il dolore: “The show must go on”.
Farai ancora Burlesque tra 10 anni?
Albadoro Gala: Non so rispondere a questa domanda, vorrei essere sul palco a fare Burlesque con 10 anni in più di rughe ed esperienza. Vorrei far cadere un altro tabù, quello della vecchiaia. Spero di avere la sfacciataggine di mostrare la bellezza dei miei seni nella loro naturale trasformazione, di sbugiardare coloro che ci impongono che “vecchio” vuol dire “triste”, oppure solo, asessuato, abbandonato, incontinente, arcigno, inutile. Ma non so dove mi porterà la corrente. Ho imparato che è vano ostacolarla e che piuttosto conviene cavalcarla. Io lo farò con l’impeto di sempre e fra 10 anni ti farò sapere!
La foto di apertura è di Giulio Aquilani©