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“Non trovo più parole”, il romanzo di Cristina Leone Rossi

"Non trovo più parole" di Cristina Leone Rossi
Cristina Leone Rossi è una giovanissima e talentuosa scrittrice veneta, che ha appena pubblicato il romanzo “Non trovo più parole” con la casa editrice Bookabook.

“Non trovo più parole”, il romanzo di Cristina Leone Rossi, ha al centro della sua storia l’ultima settimana di vita di Edoardo Timbri, uno scrittore affermato, a cui viene data la notizia della sua imminente morte.

“Non trovo più parole” di Cristina Leone Rossi

Edoardo reagisce bene, non si lascia prendere dalla paura e dall’ansia, comportandosi in maniera ironica e particolarmente lucida: «E poi aver paura della paura di morire mi sembra troppo persino per uno che sa usare bene le parole. Morire non mi spaventa. Me la sono spassata talmente tanto che un conto da pagare me lo aspettavo di certo. E alla fine non è che sia arrivato così presto. E nemmeno gli do la soddisfazione di avermi colto alla sprovvista. Ho sessant’anni. Già ben festeggiati e già brindati. Un matrimonio alle spalle. Una compagna da qualche anno. Più di una quarantina di romanzi pubblicati che hanno una vita tutta loro. Non so più nemmeno quanti racconti sparsi per le più note riviste. Riempiendo raccolte d’ogni tipo. Trasmissioni a cui prendo parte giusto per tenermi occupato e mettermi in tasca qualche spicciolo».

Un libro nato durante il lockdown

Questo breve estratto dal romanzo “Non trovo più parole” di Cristina Leone Rossi ci aiuta a comprendere molto bene lo spessore di questo personaggio che nell’ultima settimana di vita deve salutare per sempre le persone che ama. Ha avuto una vita piena, il lavoro dei sogni, appagante e soddisfacente, ma questo non lo esime dal riflettere sulla sua vita passata, sulle tante settimane sprecate e su quelle che non ha più la possibilità di vivere. Edoardo Timbri, questo personaggio uscito dalla penna dell’autrice nel corso del lungo periodo di quarantena, deve prendere commiato anche dalla scrittura, forse l’unica presenza costante e sincera della sua vita.

"Non trovo più parole" di Cristina Leone Rossi

“Non trovo più parole” invita a ristabilire le priorità della vita

La parola non tradisce, ma mette nero su bianco la verità dell’esistenza, anche quando questa viene camuffata da altri espedienti. La parola è un elemento importante non solo per il protagonista di questa storia, ma lo è anche per l’autrice, che evidentemente affida al suo personaggio valori e sentimenti in cui crede. Il libro ci fa riflettere su una cosa importante, ovvero su ciò che conta veramente nelle nostre vite. Il particolare periodo storico che stiamo vivendo ci ha messo di fronte a tante questioni, facendo emergere desideri, aspettative, ma ci ha fatto riflettere anche su cosa è importante tenere e cosa è necessario lasciare andare.

Non sappiamo il domani cosa ci riserva, potremmo vivere un solo altro giorno o ancora tantissimi anni, ma quello che conta non è la lunghezza del tempo ma la qualità del tempo che decidiamo di vivere. Non trovo più parole, dunque ci suggerisce di rivedere la nostra vita sotto una nuova luce e di chiederci cosa vale la pena tenere e curare, se dovesse restarci una sola settimana da vivere. 

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