Internet ha rappresentato una rivoluzione, ed ha portato grandi vantaggi, ma rappresenta anche un preoccupante rovescio della medaglia. L’uso improprio e massiccio sin da bambini di smartphone e tablet, infatti, ha dato il via ad un distanziamento tra gli individui. Bambini e ragazzi sono sempre più sterili e asettici, colpiti, inoltre, da nuove patologie e dipendenze.
Internet ha ridotto la distanza tra gli individui ma, paradossalmente, ha creato un “distacco” tra coppie, familiari e, soprattutto, tra genitori e figli. Andando a indagare sulle cause che hanno contribuito a creare questa dipendenza soprattutto tra bambini e adolescenti, possiamo portare alla luce diverse questioni e svariate problematiche che, in primis, ruotano intorno alla mancanza di comunicazione e, generalmente, ai problemi familiari. Vediamo alcune conseguenze connesse all’uso di tablet e smartphone da parte dei bambini.
Telefonini e tablet : terzi incomodi all’interno del nucleo familiare
Gli strumenti digitali stanno via via insidiandosi sempre più prepotentemente nella vita di tutti i giorni, padroneggiando la vita quotidiana degli adulti ma, anche (e purtroppo), quella dei piccoli. I bambini, spesso e volentieri, maneggiano tablet e smartphone già a poco più di 14 mesi, in sostituzione agli ormai desueti giocattoli. Questo accade perché, i genitori, sempre più presi dai ritmi frenetici della propria vita tra impegni vari e lavoro, trovano in questi strumenti un valido escamotage che possa intrattenere loro figlio sin da quando ha pochi mesi di vita costretto, altrimenti, alla solitudine. Ma il quesito che sorge spontaneo, che può tranquillamente essere definito quale domanda retorica, è: per colpa di questi mezzi, i bambini non sono ancora più soli ed isolati? Quindi, paradossalmente, lo “stratagemma” di mettere un tablet nelle mani dei bambini per colmare un vuoto, in realtà non fa altro che indurli a isolarsi ulteriormente.
Conseguenze dell’uso di tablet e smartphone sin da bambini
Secondo quanto riportato da Daniele Novara, pedagogista fondatore del CPP, Centro Psicopedagogico, la crescita del bambino, almeno fino a 7 anni, è totalmente sensoriale. Viceversa, la realtà virtuale spegne l’ispirazione sensoriale catturando l’attenzione cerebrale in forma passiva, recettiva. L’esposizione così ravvicinata sin dall’infanzia nei confronti dello smartphone, è un’esperienza devastante, lesiva.
Le ricerche scientifiche attestano che non si sta parlando di tecnologia, ma di un uso del digitale sostitutivo dell’esperienza. Qualsiasi individuo, nel corso della sua infanzia, non deve essere pervaso o “plagiato” dal mondo virtuale e artificiale, ma dovrebbe praticare giochi di carattere manuale, motorio.
Se l’esposizione ai videoschermi rallenta l’apprendimento del linguaggio, l’uso della tastiera, nei primi 6 anni di vita, compromette significativamente le capacità di scrittura e lettura. Ecco perché è indispensabile non commettere l’errore di esporre a questi rischi un bambino.