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“Io sono mio fratello”: Giorgio Panariello racconta in un libro il dramma che lo ha segnato

Giorgio Panariello, il libro "Io sono mio fratello"
Esce oggi in libreria e negli store digitali il libro di Giorgio Panariello. L’attore, per la prima volta, racconta in modo autentico, intenso e personale la sua vera storia e quella di suo fratello Franco.

Giorgio Panariello, l’attore di teatro, cinema e tv nato a Firenze nel 1960, non è nuovo all’esperienza della scrittura. Ha già pubblicato per Mondadori Non ti lascerò mai soloGuardami negli occhiSo che ci sarai sempre e Adesso tu.  

“Io sono mio fratello”, un racconto intenso ed emozionante

Da sempre, però, Giorgio custodisce una storia che corre come un filo nascosto nella sua vita. Ora, nell’anno in cui ha compiuto 60 anni, ha deciso di aprirsi e di immortalare sulla carta tutti quei frammenti di vissuto che lo hanno reso l’uomo che è oggi, attraverso un racconto schietto e a tratti pungente. “Io sono mio fratello” è un libro che, grazie all’onestà e all’accuratezza dei sentimenti, riesce a muovere le corde più profonde delle nostre emozioni.

Giorgio Panariello, il libro "Io sono mio fratello"

Il dramma che ha segnato Giorgio Panariello

È l’alba del 27 dicembre 2011 quando una chiamata stravolge completamente la vita di Giorgio Panariello. Suo fratello Franco, cinquant’anni appena compiuti, è morto la sera prima «tra le braccia gelide della strada che per troppo tempo era stata la sua compagna».

A nove anni da quella tragica notte, Giorgio Panariello per la prima volta si racconta mettendo nero su bianco la storia che forse ha segnato maggiormente la sua vita, quella del rapporto con suo fratello. Lo fa in un libro intenso, autentico e personale dal titolo “Io sono mio fratello” (Mondadori), in libreria e negli store digitali da oggi, martedì 3 novembre, e già ai vertici delle classifiche di vendita degli store digitali in pre-order.

Giorgio Panariello sul fratello Franco

«Crescere senza affetto è come stare senza un tetto sopra la testa, non ci si sente mai protetti, difesi, mai a casa. È stata solo una questione di culo. Potevo nascere un anno dopo di lui e mio fratello sarei stato io. E invece è toccato a lui sentirsi addosso un anno di meno, un anno di troppo. Se la mia vita si stava incanalando sui binari giusti, quella di Franco a un certo punto ha deragliato».

 «Tutti avevano un aneddoto su di lui, perché Franco era divertente nel suo essere fuori di testa, un equilibrista che camminava su un filo sospeso tra la consapevolezza e l’incoscienza. Ognuno ha il suo Franco personale, io racconterò il mio…»

 

 

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