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Giorgia Surina, protagonista di “Néo Kósmo”: «Sono stata vittima di stalking, e voglio dare voce alla violenza di genere»

Giorgia Surina, intervista all'attrice e conduttrice protagonista di Néo Kósmo
Una carriera ricca di esperienze e traguardi raggiunti. Attrice e conduttrice di successo, Giorgia Surina è protagonista del corto Néo Kósmo, scritto e diretto da Adelmo Togliani e presentato fuori concorso ad Alice nella Città.

Dal 2010 è speaker di RTL 102.5 dove il sabato e la domenica conduce Shaker, accanto a Carlo Elli.  Al cinema, Giorgia Surina ha riscosso consensi grazie ad esperienze in film come Lezioni di cioccolato 2 , accanto a Luca Argentero e Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato, dove ha recitato con Francesca Inaudi e Giulia Bevilacqua. In TV l’abbiamo apprezzata nelle serie 6 passi nel giallo e Il commissario Nardone. 

Poi ha partecipato alla nona stagione di Don Matteo, e come concorrente alla decima edizione di Ballando con le stelle. Nel 2016 è tornata in TV nel cast della fiction Non dirlo al mio capo, accanto a Vanessa Incontrada e Lino Guanciale. Adesso Giorgia presenta il corto Néo Kósmo, scritto e diretto da Adelmo Togliani e presentato fuori concorso ad Alice nella Città. 

Giorgia Surina, intervista all'attrice e conduttrice protagonista di Néo Kósmo

Intervista a Giorgia Surina

In Néo Kósmo Giorgia Surina interpreta il ruolo della tata androide Alésia. Nel corto una coppia di coniugi, insieme ai figli adolescenti, sono vittime inconsapevoli di Néo Kósmo, un mondo virtuale privo di ogni reciprocità umana all’interno del quale si consumano le giornate di ognuno, fatte di lavoro, studio e tempo libero. Alésia, capendo che il processo di deriva sociale è irreversibile, è intenzionata a proteggere il figlio più piccolo della famiglia, non ancora iniziato alla nuova dimensione.

Giorgia Surina, intervista all'attrice e conduttrice protagonista di Néo Kósmo
Un’immagine del corto Néo Kósmo.

Perché hai deciso di prendere parte ad un progetto come quello di Néo Kósmo?

Giorgia Surina: Conosco Adelmo Togliani da tantissimi anni. Avevamo lavorato insieme come attori su diversi set. Quando mi ha proposto questo progetto, ho accettato immediatamente. Sentivo che questo poteva essere il momento giusto per sollevare una riflessione etica sul rapporto tra umanità e tecnologia, sul nostro rapporto con il futuro e l’innovazione. Questa storia è davvero molto bella e sono felice di averne preso parte.

In che modo la descriveresti Alésia, la tata androide che interpreti?

Giorgia Surina: Come attrice non mi era mai capitato di affrontare un ruolo così bello, un personaggio così intenso da interpretare dal punto di vista della drammaturgia. Mi ci sono buttata a capofitto. Adelmo Togliani è stato un grande professionista ed è riuscito a raccontare questa storia ed il mio personaggio nel migliore dei modi. La tata androide è un personaggio veramente affascinante. Nonostante la freddezza apparente, ha dentro di sé un mondo incredibile. È un robot e quindi nessuno di noi sa cosa realmente provi. Abbiamo cercato di evidenziare cosa lei volesse comunicare agli altri. L’estraniamento dalla realtà, l’indipendenza e l’autonomia robotica sono alcuni elementi che di lei emergono subito. Dall’altra parte, nel corso della storia, c’è un corto circuito che permette ad Alésia di avere una presa di coscienza ed una consapevolezza dai tratti quasi umani.

Giorgia Surina, intervista all'attrice e conduttrice protagonista di Néo Kósmo

La tecnologia può portare alla deriva sociale?

Giorgia Surina: Sono veramente impaurita dall’argomento, e piuttosto spaesata. Nell’ultimo mese mi sono un po’ distaccata da tutto quello che ha preso il sopravvento in questo periodo. Ho scelto di allontanarmi dalla tecnologia non per snobismo, ma perchè credo sia necessario disintossicarsi da certi luoghi per un periodo. Esistono dei cicli, come le maree. Devi rispettare una sorta di equilibrio: quello della tecnologia è assolutamente lontano. Abbiamo suprato il punto d’equilibrio e siamo in un punto di non ritorno. Siamo totalmente sopraffatti dalla tecnologia. I ragazzi, per esempio, non giocano in cortile con un pallone ma preferiscono riversarsi con il capo sul loro cellulare e non ti guardano nemmeno in faccia. Tutto ciò mi spaventa molto. Credo che tutti noi siamo già in una deriva sociale. Se si blocca un computer, sei fermo e non puoi lavorare. Siamo totalmente ingabbiati. Sono cresciuta in una generazione senza computer e senza smartphone, quindi ho vissuto in modo più salutare. Ben vengano gli appelli che vogliamo cercare di lanciare per porre una riflessione sulla realtà.

Quali temi sociali vorresti affrontare, adesso?

Giorgia Surina: Ci sono temi che non mi fanno trovar pace. Sono nata in una famiglia con grandi princìpi, con grande umiltà e un forte rispetto verso l’altro. Oggi, viviamo in un mondo maschilista. Dal punto di vista lavorativo e professionale, gli uomini hanno grandi riconoscimenti, strade agevolate, mentre noi donne purtroppo no. Vorrei poter parlare di questo in un progetto. Inoltre, vorrei poter affrontare il tema della violenza sulle donne. Quel tipo di violenza è assolutamente inaudita. Non possiamo più permettere che accada tutto ciò. Chi ci governa dovrebbe affrontare la situazione in maniera totalmente diversa.

Hai mai subito episodi di violenza di genere?

Giorgia Surina: Tanti anni fa sono stata vittima di uno stalker diabolico. Questa persona, per tre anni, mi ha perseguitata. In tutto quel periodo, non sapevo cosa significasse la serenità o semplicemente fare una passeggiata. Ho fatto così tante denunce da riempire faldoni su faldoni. Non sono mai stata ascoltata. Fino a quando una persona all’interno della questura si è resa conto della situazione, e sono stata aiutata. All’epoca, non c’era nemmeno una legge sullo stalking e non eravamo tutelate in nessun modo. So cosa significhi non essere ascoltate e non sentirsi al sicuro. Oggi c’è la possibilità di aprire un dialogo tra le istituzioni, quindi chiedo che avvenga. Le donne purtroppo, ancora adesso, non vengono aiutate e sostenute. Voglio dare voce alla violenza di genere. Mi sento di dire che bisogna intervenire tempestivamente per evitare che accadano tragedie.

Giorgia Surina, intervista all'attrice e conduttrice protagonista di Néo Kósmo

So che ti preoccupa la situazione dell’ambiente…

Giorgia Surina: Se continuiamo a far finta che il mondo stia bene, tutto sarà rovinato. I temporali amazzonici, le trombe d’aria e tanti fattori meteorologici che accadono hanno a che fare con il riscaldamento del pianeta. Bisogna agire, partendo da gesti semplici come la raccolta differenziata. Mi piacerebbe parlare della nostra natura in un progetto. Noi lasceremo un mondo pieno di rifiuti e non è giusto. C’è bisogno di smaltimento, di riciclo e di attenzione.

Quando sei lontana dai social, cosa ti affascina della natura intorno a te?

Giorgia Surina: La prima cosa che riscopro è il silenzio della natura, lontano dal frastuono che ci circonda continuamente. Abbiamo superato la soglia del fastidio: tutti i rumori della città non ci sfiorano nemmeno, siamo talmente bombardati a livello sensoriale che non ci rendiamo più conto del caos che c’è. Il periodo del lockdown è stato, per tutti noi, molto difficile e provante. Eppure, quel silenzio nel quale eravamo immersi era da apprezzare. Le persone erano sentinelle, attente a ciò che realmente stava accadendo. C’era compassione tra di noi. Tutto il caos è stato azzerato. Ci vorrebbe più rispetto del silenzio nella nostra quotidianità. Credo che ci sia bisogno di un grande rispetto degli esseri umani e della natura. Lo stress e la rabbia compressa non possono prendere il sopravvento. Quando ho bisogno del silenzio, mi stacco dai social e salvaguardo me stessa. Mi prendo cura di tutto ciò che mi è stato affidato: il pianeta e le persone che mi circondano. Non possiamo andare avanti come sonnambuli senza capire cosa stiamo realmente facendo.

Giorgia Surina, intervista all'attrice e conduttrice  protagonista di Néo Kósmo

Quanto conta la tua famiglia per te?

Giorgia Surina: Ho due genitori stupendi che, grazie a Dio, sono ancora al mio fianco. Non è per nulla scontato e lo apprezzo ogni giorno. Adesso, per esempio, sono appena uscita da casa loro, prima di andare a lavorare in radio. Voglio passare più tempo possibile con loro. Me li godo al massimo.

Se ti guardi indietro, ti senti cambiata?

Giorgia Surina: la persona che sono oggi è la naturale evoluzione di quella che ero da bambina, con tutte le sue contraddizioni. Da bambina, la frase che più amavo dire era: ”Non vedo l’ora”. Sono stata una ragazzibaa entusiasta, con una grande fame di vivere la vita. Ho sempre avuto una curiosità innata e una grande voglia di scoprire, di fare esperienze. Oggi sento di voler fare tante cose, ma sotto tanti altri punti di vista mi sento tanto appagata di aver raggiunto tanti obiettivi che volevo. Riesco ad analizzare e riflettere, e a dare la giusta importanza a tutto ciò che ha fatto parte del mio passato e della mia vita. Sono realmente cosciente di ciò che ho vissuto e di ciò che ho. La memoria va tutelata, ci costruisce ed è qualcosa di imprescindibile che fa la nostra storia.

 

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