Con l’inizio dell’autunno la nostra abbronzatura si dissolve lentamente. Ricorrere a delle lampade solari può essere una soluzione per mantenere il colorito ambrato della pelle. Ma le lampade fanno bene o sono nocive?
Le lampade solari possono aiutarci a non perdere quella tonalità ambrata che abbiamo ottenuto durante l’estate. È innegabile che un viso e un corpo abbronzato donino alla nostra persona un aspetto più sano e luminoso, facendoci sentire più belle. La pelle più scura inoltre nasconde meglio alcune imperfezioni, senza contare che nei mesi invernali l’organismo ha ancora bisogno del sole per la sintesi della vitamina D.
Ma in quali rischi possiamo incorrere nell’utilizzo delle lampade solari? Scopriamo insieme tutti i pro e i contro di questo strumento.
I benefici delle lampade solari
Uno dei benefici delle lampade solari è sicuramente l’aumento della produzione di Beta endorfine. Queste sostanze favoriscono l’attivazione del sistema neuroendocrino e dell’asse Ipotalamo-ipofisi-tiroide-surrene con benefici effetti sulla depressione grazie alla produzione della serotonina.
Inoltre le lampade solari favoriscono la sintesi della vitamina D, poiché prodotta in risposta all’esposizione solare. Questa vitamina esercita importanti funzioni per il nostro organismo. Non solo contribuisce allo sviluppo e rafforzamento delle ossa, ma può avere importanti implicazioni nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni. Infatti, alcuni studi clinici hanno dimostrato come la carenza di vitamina D sia associata a un aumento delle infezioni, particolarmente quelle del tratto respiratorio.
I rischi delle lampade solari
Sono molti i pareri contrastanti relativi all’argomento. Il Ministero della Salute ha vietato l’utilizzo delle lampade solari ai minori e alle donne in gravidanza (decreto del Ministero della Salute del 2011). Durante la gravidanza, infatti, a causa dei cambiamenti ormonali, la pelle diventa più delicata e si potrebbe scottare più facilmente.
Gli effetti nocivi che le lampade possono causare alla pelle variano da individuo a individuo, dal tipo di lampada cui ci si espone, e dal differente fototipo. Pertanto è impossibile dare indicazioni sulla soglia minima o massima entro le quali le lampade possono nuocere alla salute con rischi più o meno contenuti.
Il parere degli esperti
Natale Cascinelli, già Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale per lo Studi e la Cura dei Tumori di Milano
Il dott. Natale Cascinelli è stato uno dei massimi esperti europei di melanoma, medico chirurgo impegnato per tutta la vita nella ricerca contro i tumori della pelle. Secondo il chirurgo, quello che conta sono i tempi di esposizione e il tipo di pelle che abbiamo. I raggi UV sono potenzialmente pericolosi solo per chi ha la pelle chiara che si scotta facilmente e non si abbronza mai.
Pare che, quindi, se ci si sottopone con raziocinio all’esposizione dei raggi UV delle lampade solari, tenendo in considerazione il proprio fototipo ed i relativi tempi di esposizione, non si incorra in rischi maggiori per la pelle in confronto ad una normale esposizione al sole.
Enzo Berardesca, Direttore del dipartimento di dermatologia infiammatoria dell’ Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.
Il dott. Berardesca sostiene che le lampade solari siano negative per la nostra pelle. Secondo il direttore, indurre l’abbronzatura significa sottoporre la pelle a una aggressione. Se è vero che una o poche lampade, da sole, non possono essere ritenute responsabili dell’eventuale sviluppo di un tumore della pelle, dall’altro sarebbe comunque sempre meglio evitarle.
Orit Markowitz, Direttore di lesioni pigmentate e cancro della pelle del Dipartimento di Dermatologia nel Monte Sinai.
Il dott. Markowitz afferma che se un paziente ha un disturbo affettivo stagionale, ci sono forti prove a sostegno del fatto che le lampade solari (al contrario dei lettini abbronzanti), siano molto utili nella gestione di questo problema durante i mesi invernali. Tuttavia bisogna fare molta attenzione alle lampade solari che producono raggi UV. Potrebbero non influire direttamente sulla pelle, ma sugli occhi.
Markowitz consiglia una lampada solare che utilizzi la luce diurna visibile con uno schermo a diffusione con un filtro in policarbonato che vaglia i raggi UV. Le lampade che utilizzano una luce bianca morbida (al contrario della luce a spettro completo) aiutano anche a prevenire i danni retinici indesiderati e l’oscuramento delle guance (melasma), che può peggiorare con la luce blu.
Come proteggersi dai raggi UV
L’unico modo efficace per non correre rischi è proteggersi con creme solari con fattore protettivo 50. Nel caso delle lampade solari bisogna indossare sempre occhialini di protezione, perché la cornea può essere anch’essa danneggiata dai raggi. Non solo, è necessario anche idratare abbondantemente e accuratamente la pelle con una crema grassa a fine seduta.
Le lampade solari e le malattie della pelle
Una considerazione a parte meritano invece quelle malattie della pelle come la dermatite seborroica, la psoriasi, alcune forme di eczema. Queste malattie possono beneficiare dai raggi ultravioletti. È consigliato sempre il monitoraggio da parte del medico. L’esposizione a particolari lampade con lunghezze d’onda molto ristrette può curare in maniera molto efficace queste malattie. Il motivo è molto semplice, queste lampade particolari impongono alla pelle solo l’effetto terapeutico e non quello ustionate.