Nel nuovo libro autobiografico appena uscito, The Meaning of Mariah Carey, la cantante ricorda il primo incontro con la principessa Diana e le sensazioni che ne derivarono.
Il nuovo libro autobiografico di Mariah Carey, The Meaning of Mariah Carey, offre un tuffo profondo nei momenti e nei ricordi che hanno plasmato la vita e la carriera della mega star. Svela anche tutte le interazioni personali che la cantante ha avuto nel corso degli anni. Tra quelle che hanno lasciato il segno, c’è anche la principessa Diana.
Mariah Carey, il primo incontro con Lady Di
Menzionata nel libro, la principessa Diana ha avuto un effetto non indifferente su Mariah Carey. Lady Diana è stata anche una forte fonte d’ispirazione nella creazione del sontuoso abito da sposa di Vera Wang, che la cantante indossò al suo matrimonio con l’allora dirigente della Sony Music Tommy Mottola nel 1993. Non solo, il momento più importante che Mariah Carey ricorda è avvenuto a una festa nel lontano 1995, dove erano presenti entrambe.
Mariah Carey incontrò Diana a una festa
Nel libro scritto assieme alla scrittrice afroamericana esperta di moda Michaela Angela Davis, l’artista racconta di aver conosciuto Diana a una festa di moda a New York City.
«Aveva quello sguardo – il terrore sordo di non essere mai lasciata sola che bruciava dietro i suoi occhi. Eravamo come degli animali agghindati alla moda ma entrambe messe all’angolo».
Si sentivano entrambe messe all’angolo, in uno stato di costrizione indotto dall’esterno che escludeva ogni possibilità di decisione e movimento, e le costringeva a sottomettersi, senza scampo.
La cantante di We Belong Together prosegue descrivendo nel dettaglio l’evoluzione dello sguardo del pubblico. Come si è trasformato dall’invasiva cultura dei paparazzi della fine degli anni Novanta e dei primi anni Duemila, fino allo scenario critico moderno dei social media.
I social media avrebbero aiutato Lady Diana
Mariah Carey aggiunge, tuttavia, che l’invenzione dei social media ha i suoi lati positivi. Offrono la possibilità ai fan di riunirsi, di condividere una passione comune e all’occorrenza, di difendere i propri idoli.
È proprio quel supporto online che Carey crede avrebbe aiutato molto la principessa a sentirsi un po’ meno sola, è risaputo quanto Diana ne avesse bisogno.
«Sui social media i nostri fan possono venire in nostra difesa. Creare un fronte unito così forte che nessun ospite blando o commentatore o paparazzo famelico può nemmeno iniziare a competere con la loro influenza. Noi siamo i media. Vorrei solo che la principessa Diana fosse vissuta abbastanza a lungo da avere Instagram o Twitter. Vorrei che fosse vissuta per vedere le persone diventare la stampa».