I fan del dentifricio al carbone sostengono che questo principio attivo sbianca i denti e rinfresca l’alito meglio di qualsiasi altro prodotto per l’igiene dentale. Ma nuovi studi stanno mettendo in dubbio la sua efficacia a lungo termine. Questo prodotto è sicuro da usare?
Integratori, dentifrici, maschere per il viso: il carbone si trova ormai in molti prodotti. Inizialmente usato come rimedio naturale contro il gonfiore addominale, negli ultimi anni il carbone è diventato un trend che ha fatto guadagnare milioni di dollari in tutti i settori che utilizzano questo materiale nei loro prodotti.
Kendall Jenner ha persino ha lanciato una penna per sbiancamento dei denti in collaborazione con il brand Moon.
Tutto quello che c’è da sapere sul dentifricio al carbone
I dentifrici e le polveri al carbone sono prodotti per l’igiene orale destinati alla pulizia e alla rimozione delle macchie estrinseche e, allo sbiancamento dei denti.
Comunemente trovato nei filtri per l’acqua, il carbone attivo è un materiale che è stato trattato per rendere porosa la superficie delle sue particelle con un’ elevata area specifica. Gli angoli e le fessure agiscono come magneti per altre particelle, riuscendo ad assorbirle, consentendo la loro espulsione una volta che viene lavato via.
Il dentista estetico Peter Auster spiega che i dentifrici al carbone attivo sono un riutilizzo degli antichi rimedi in medicina. Una delle sue principali caratteristiche è quella di legarsi a tutto ciò che incontra sul suo cammino come ad esempio macchie, tartaro e batteri. Auster ha anche affermato che il carbone è così potente da essere comunemente usato negli ospedali e nei pronto soccorsi per il trattamento di pazienti che soffrono di avvelenamento o sono entrati in overdose.
Il dentifricio al carbone è sicuro?
Una revisione del British Dental Journal rilasciata all’inizio del 2019 rileva che il carbone fornisce poca protezione contro la carie e vi sono prove scientifiche limitate a sostegno delle altre indicazioni sulla salute.
I pro e i contro
Una delle preoccupazioni principali è senza ombra di dubbio l’abrasività del carbone. Alcuni studiosi sostengono che potrebbe danneggiare lo smalto se usato regolarmente. Non solo, bisogna anche considerare la tendenza del materiale a assorbire ogni sorta di elementi con cui entra in contatto, compresi i farmaci.
Il dott. Joseph Greenwall-Cohen sostiene questa tesi. Socondo lui, l’aggiunta di questo materiale in polvere al dentifricio può effettivamente peggiorare le cose. Le particelle di carbone possono anche rimanere intrappolate nelle gengive e irritarle. Non solo, se usato troppo spesso, con persone che hanno delle otturazioni, il carbone può penetrarle e diventare difficile da estrarre.
Se da un lato troviamo alcuni dottori preoccupati dall’uso del carbone attivo, dall’altro ne troviamo altri che sostengono che questo elemento non è particolarmente dannoso per i denti. Lituchy afferma che l’uso prolungato semplicemente non garantirà un risultato strabiliante per il tuo sorriso a lungo termine.
Il motivo? Il principio attivo non è a contatto con la superficie del dente per un tempo sufficiente ad assicurare un effetto sbiancante significativo.
Consiglia comunque di spazzolare i denti molto delicatamente per evitare di consumare lo smalto superficiale, che è la causa principale delle macchie dentali.
Prestare particolare attenzione all’assenza di fluoro nei dentifrici al carbone attivo. Il fluoro è un elemento importantissimo per prevenire la carie, è necessario mantenerlo come parte di un regime quotidiano.
Ottobre mese della prevenzione
Se volete usare il dentifricio al carbone fatelo con moderazione e come elemento supplementare alla vostra cura quotidiana dell’ igiene dentale, ma mai come un sostituto. Chissà se i vostri sorrisi saranno a prova di foto.
Infine ricordatevi che tra qualche giorno inizia il mese della prevenzione, e che un controllo dal dentista e sempre consigliato e non fa mai male.