Mirko Trovato nasce a Roma nel 1999. Il successo arriva nella sua vita quando il regista Giacomo Campiotti lo sceglie per interpretare il ruolo di Davide nella serie TV di Rai 1 Braccialetti Rossi. Da quel momento in poi, la sua storia cambia per sempre.
Conquista l’affetto dei fan che lo seguono ad ogni traguardo. Nel 2017, arriva il debutto sul grande schermo grazie al film Non c’è campo di Federico Moccia. Al cinema, recita così accanto a Diego Abatantuono in Un nemico che ti vuole bene e insieme ad Alessandro Roja nel film Restiamo amici. I passi ed i traguardi si susseguono, uno dopo l’altro.
La conferma del sorprendente talento di Mirko arriva quando viene scelto per interpretare Brando nella serie TV di Netflix Baby. Passione, determinazione e dinamicità sono le chiavi che permettono a questo giovane attore di sorprendere gli altri, ma anche se stesso, nella costruzione del suo mestiere.
Mirko Trovato è un credibile portavoce dell’universo dei giovani d’oggi. Sa raccontare con freschezza e innovazione le difficoltà che ogni ragazzo vive nella sua quotidianità. Lo fa con il desiderio di dare voce, con realtà, ad ogni suo coetaneo. Il suo bagaglio di verità lo porterà verso esperienze da vivere e storie da raccontare, sempre con una fedele sincerità.
Intervista a Mirko Trovato
Come descriveresti il tuo personaggio?
Mirko Trovato: Nella terza stagione, Brando si confronta con il concetto di verità. Deve accettarla ed affrontarla, come tutti i personaggi all’interno della storia. Inoltre, deve confrontarsi con il padre col quale non ha un buon rapporto. Per farlo, deve diventare un ragazzo maturo. Tutto ciò gli permetterà di accettare il dolore e di trovare il coraggio di rifiutare i valori tossici che il padre gli ha dato.
La terza stagione segna la fine di un percorso. Che legame si è creato tra cast e troupe, nel corso degli anni?
Mirko Trovato: Ho un rapporto professionale ed umano con tutto il cast e la troupe. I registi Andrea de Sica e Letizia Lamartire mi hanno fatto sentire da subito a mio agio. Durante il corso di ogni stagione, abbiamo fatto tante prove per rendere credibili e reali i nostri personaggi grazie all’aiuto di una acting coach. C’è stato un grande lavoro dietro la costruzione della storia. Tutto è stato molto intenso e profondo. Inoltre, ritrovarmi a lavorare insieme a Brando Pacitto è stato molto bello. Brando rappresenta un fratello per me. Mi sono sentito a mio agio ad affrontare le scene più difficili con lui.
Il tuo personaggio affronta il delicato percorso dell’omosessualità. Quanto è stato importante raccontare questo tema in una serie così seguita dai giovani?
Mirko Trovato: Per raccontare l’omosessualità del personaggio di Brando c’è stato un percorso interiore da trovare e da mostrare. Era fondamentale creare qualcosa che fosse più rispondente possibile alla realtà, per farla arrivare in modo concreto agli spettatori della storia. Sono molto contento di aver avuto l’occasione di raccontare un personaggio che affronta una situazione così delicata. In questi giorni, abbiamo ascoltato tante vicende di cronaca molto dolorose, e per me è importante mandare determinati messaggi attraverso il mio lavoro. Le persone devono essere felici di ciò che sono. Bisogna fregarsene del giudizio altrui.
Il successo è arrivato nella tua vita sin dal primo progetto televisivo a cui hai preso parte. Ti senti cambiato?
Mirko Trovato: Ho iniziato questo lavoro all’età di tredici anni. Non mi sento cambiato, sono semplicemente cresciuto con le esperienze che ho vissuto. Ed è bello crescere parallelamente al proprio percorso lavorativo. Di anno in anno, ho l’opportunità di fare quello che mi piace di più: l’attore. Adesso, per esempio, vorrei interpretare un thriller.
Che importanza ha la tua famiglia nelle scelte professionali che compi?
Mirko Trovato: I miei genitori mi sono sempre accanto. Sanno tutto quello che mi succede. Sono un grande supporto morale per me. Mi fido molto della mia famiglia, del loro giudizio e dei loro pensieri. Nelle scelte importanti, loro ci sono.
Come vivi il mondo dei social?
Mirko Trovato: Con il tempo, ho capito che a volte si starebbe bene anche senza social. Li uso soprattutto per lavoro, ma quando lo faccio mi piace risultare per quello che sono, senza fingere qualcosa che non c’è. Sono libero di esprimere me stesso. Mi piace mostrare quello che voglio, senza nascondermi. Quando scelgo di pubblicare una foto non penso mai al numero di like che potrebbe ottenere. Semplicemente, seguo la mia mente e ciò che mi va di condividere in quel determinato momento.
Chi è Mirko Trovato, e come si descriverebbe?
Mirko Trovato: Non saprei descrivermi. Sicuramente, mi piace andare d’accordo con tutti. Ma dico sempre che quando mi conosci mi puoi amare oppure odiare. Non c’è una via di mezzo. Sono una persona che vive cinquantamila emozioni diverse e si sento in altrettanti mondi diversi, ogni giorno.