Dopo l’impennata di nuovi contagi negli ultimi giorni, Governo e Regioni hanno varato una serie di misure per limitare la diffusione del coronavirus. Ecco le regole in vigore da oggi fino al 7 settembre.
Dopo il vertice con le Regioni e l’ordinanza del Ministro della salute Roberto Speranza, da oggi entrano in vigore una serie di regole e di provvedimenti pensati per arginare una nuova impennata dei casi di coronavirus. Molti dei nuovi casi di contagio, che ieri sono stati 481 con 10 decessi nelle ultime 24 ore, si sono verificati al rientro dalle vacanze. Per questo negli aeroporti scatterà il tampone rapido per chi arriva da determinati Paesi. Vediamo le misure previste nella nuova ordinanza.
1) Tampone entro 48 ore al rientro da 4 Paesi
Da oggi e «Fino al 7 settembre tutte le persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna, si applicano le seguenti misure di prevenzione, alternative tra loro: presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento». È il primo punto dell’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza.
2) Obbligo di comunicare la provenienza alla ASL anche se asintomatici
Un altro punto del provvedimento prevede che «le persone che rientrano da Francia, Grecia, Malta e Croazia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio arrivo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio». Se poi queste persone dovessero manifestare sintomi del coronavirus, dovranno naturalmente comunicarlo e mettersi in isolamento. Nella regione Campania è in vigore l’obbligo di quarantena per chi torna dai Paesi indicati nell’ordinanza, «fino a quando il tampone non sarà negativo, pena denuncia penale e sanzione di mille euro per chi la viola». In Puglia invece «chi è entrato in ”contatto stretto” con un caso Covid deve osservare l’isolamento fiduciario per tutti i 14 giorni anche in caso di esito del tampone negativo».
3) I Paesi nella black list
Dal 9 luglio era già vietato l’ingresso in Italia a chi «nei 14 giorni antecedenti, ha soggiornato o è stato in transito in Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana. Da oggi è vietato l’ingresso e il transito in Italia a chi proviene dalla Colombia. Chi arriva dagli Stati Uniti è obbligato a mettersi in quarantena, mentre chi proviene dalla Bulgaria e dalla Romania deve essere sottoposto a tampone. La lista dei Paesi viene aggiornata in base al numero dei contagi. Non è quindi escluso che possa subire variazioni nei prossimi giorni.
4) Stretta sulle discoteche, ma la decisione è locale
Il Governo è tornato a chiedere una stretta sulle discoteche, ma le Regioni possono decidere in autonomia. Soltanto in alcune zone sono scattate restrizioni.
In Toscana è stata imposta la distanza di due metri per chi sta sulla pista da ballo. È obbligatorio il conteggio degli ingressi e la registrazione di ogni accesso. I gestori devono conservare il registro delle presenze per almeno 14 giorni. In Puglia è obbligatoria la mascherina quando in pista non si può rispettare la distanza di due metri. All’ingresso c’è l’obbligo di rilevare la temperatura ed il divieto di ingresso se è superiore a 37.5. In Sardegna invece nessun divieto.
Se i contagi dovessero continuare a salire, il Governo potrebbe firmare un’ordinanza che dispone la chiusura dei locali.
5) Ipotesi di mascherina all’aperto in caso di aumento dei contagi
Se il numero dei contagi dovesse ulteriormente salire non è escluso che il governo imponga l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. In Puglia è già i vigore un’ordinanza che impone tale obbligo quando non si riesce a mantenere il distanziamento. Anche altre Regioni stanno valutando la possibilità di procedere in tal senso, soprattutto nelle aree maggiore densità come le piazze, i locali pubblici e i luoghi dove si organizzano eventi.
6) Coprifuoco per i luoghi più affollati
Per limitare i contagi da coronavirus nelle aree più affollate potrebbero entrare in vigore alcuni provvedimenti estremi, ma necessari. La grande concentrazione di persone, soprattutto giovani, ha infatti scatenato nuovi focolai di Covid-19. In alcuni luoghi potrebbe quindi scattare il divieto di ingresso, come già accade in alcune piazze di Roma dove gli assembramenti erano più frequenti. Oppure potrebbero venire contingentati gli ingressi, come avviene già nei luoghi chiusi. Inoltre, se la curva dei contagi dovesse ricominciare a salire in maniera preoccupante, potrebbe scattare anche un coprifuoco con il divieto di stare all’aperto dopo una certa ora.