Inserire nella propria alimentazione quotidiana la frutta secca può avere molteplici vantaggi, visti i benefici che apportano alla salute e al benessere fisico. Ne esistono tanti tipi diversi, possono essere facilmente consumati anche fuori casa, costituiscono un’ottima idea per uno spuntino veloce spezza fame, in alternativa a snack decisamente meno salutari.
La frutta secca, infatti, è ricchissima di fibre, sali minerali e Omega 3: devono a questi elementi le loro proprietà. Mandorle, noci, nocciole, pinoli, pistacchi eccetera apportano nutrienti importanti, stimolano il metabolismo, accentuano il senso di sazietà, spezzano la fame e forniscono energia. Ma attenzione: non bisogna eccedere nelle quantità.
Frutta secca: quale e quanta
Il consumo ideale di frutta secca è pari a porzioni di circa 20 grammi al giorno, che corrispondono a circa 5 mandorle, un cucchiaio di pinoli, 7 nocciole, una manciata di arachidi. Non va tenuta in considerazione solo la quantità: la frutta secca, infatti, andrebbe consumata senza sale aggiunto. Purtroppo, non rientrano in questa categoria gran parte dei mix imbustati presenti sugli scaffali dei supermercati, ricchi non solo di sale, ma anche di zucchero e additivi. L’ideale sarebbe acquistare direttamente nel reparto ortofrutta, dove la frutta secca è venduta col guscio. Mandorle, nocciole, pistacchi: c’è l’imbarazzo della scelta!
Le prime sono ricche di Omega 9, grassi buoni noti per le loro proprietà protettive del sistema cardiovascolare. Ma le mandorle contengono anche fibre che aumentano la sazietà e vitamina E, potente antiossidante, prezioso per prevenire l’invecchiamento cellulare.
Preziose sia per la pelle che per l’apparato cardiovascolare sono anche le nocciole, che in aggiunta hanno anche benefici sull’attività intestinale. Il pistacchio è invece ricchissimo di zinco e contribuisce alla riduzione della pressione sanguigna e del rischio cardiovascolare.
Frutta secca e sport
La frutta secca è importantissima per chi fa sport, infatti è consigliata sia prima che dopo l’attività fisica. Il consiglio riguarda sia la frutta disidratata, ottenuta privando la frutta fresca della sua acqua, che la classica frutta oleosa a guscio, come noci, mandorle e pistacchi.
La differenza sta nella composizione, perché la frutta disidratata permette una buona riserva energetica e di potassio, importante per la contrazione muscolare. La frutta a guscio contiene invece maggiore quantità di grassi, ma sono grassi insaturi, quelli “buoni”, oltre che vitamina E e B2, importante per contrastare la stanchezza e l’affaticamento.
Dunque la scelta dipende anche dalla tipologia di allenamento che si deve affrontare.