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L’amore a domicilio: conferenza stampa del film con Miriam Leone, dal 10 giugno su Amazon Prime

“L’amore a domicilio” è la nuova commedia diretta da Emiliano Corapi con protagonisti Miriam Leone e Simone Liberati. Il film sarà disponibile dal 10 giugno su Amazon Prime Video. Wondernet Magazine ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione.

L’amore a domicilio” è il nuovo film con protagonista Miriam Leone nei panni di Anna, una giovane donna agli arresti domiciliari. Accanto a lei c’è Simone Liberati che interpreta Renato, un giovane che porterà Anna a liberarsi dalle sue gabbie interiori. Un film divertente, realista ma anche profondo che, in questo periodo delicato, ci porta a riflettere sulle nostre prigioni emotive.

Il regista Emiliano Corapi ha presentato così il film: «Questo film ha come protagonista Anna, interpretata da Miriam Leone, che si trova nella condizione degli arresti domiciliari. Renato, interpretato da Simone Liberati, decide di relazionarsi ad Anna e al suo mondo. Viene risucchiato all’interno della storia di questa giovane donna e ha l’occasione di esplorare non solo le prigioni interiori di Anna, ma anche le sue. Le paure di Renato incontrano la solitudine di Anna, una solitudine che va al di là degli arresti. Il film è una commedia drammatica e sono molto emozionato di questo progetto».

La protagonista Miriam Leone descrive così il suo personaggio: «Quando trovi un personaggio con luci ed ombre e dei forti contrasti, si accende dentro di te qualcosa che ti fa dire: “Lo voglio fare”. Nel momento in cui ho letto la sceneggiatura del film, ho provato un forte interesse verso Anna, una sorta di bad-girl. La condizione di animale in gabbia che affronta questo personaggio è qualcosa di molto interessante da raccontare. Questo mestiere è qualcosa di serio che ti regala anche la possibilità di divertirti e costruire il personaggio che interpreti. Anna è una ragazza moderna, smaliziata e senza maschere. Nell’incontro con Renato non ha problemi a sottolineare che cerca soltanto un piacere e non un impegno. Ha un’evoluzione interessante durante il corso della storia».

Il protagonista Simone Liberati presenta, invece, il suo protagonista: « Renato è un giovane uomo che condivide le angosce e le fragilità di questa generazione di neo-lavoratori che si approccia al mondo del lavoro. Crede fermamente nel suo lavoro. Non pensa di raggirare gli altri. Per lui, nella vita bisogna sempre avere un riparo. Vive di questo riparo. Questo è un personaggio che si è costruito quasi una struttura di protezione che evita il coinvolgimento emotivo. Quando Renato incontra Anna, incontra anche l’imprevidibilità della vita che sfugge ai calcoli. Il mio personaggio ha sempre evitato il dolore, nella vita. Attraverso Anna, vive un forte coinvolgimento. C’è tra di loro un incontro di due solitudini diverse che ho trovato molto interessante poter raccontare. In comune, entrambi hanno una sorte corazza che vuole preservarli dal rischio e dal pericolo. Anna e Renato si mettono in discussione e si mettono a nudo, insieme».

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10 giugno 🌋

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Inoltre, la Leone ha raccontato: «Con il personaggio di Anna sono tornata indietro nel tempo, al mio periodo universitario. Sono andata a cercare anche dei personaggi originari che ho conosciuto a Catania. Mi sembrava interessante tornare alle mie radici. Anna è una giovane donna ancora un po’ adolescenziale nei sentimenti. A tenerle il cuore in gabbia è soprattutto il rapporto conflittuale con la madre. I suoi sentimenti sono completamente chiusi. Per questo ruolo, ho trovato interessante ricorrere al mio dialetto, alla mia lingua madre. Inoltre, in questo mestiere mi affascina nel bivio della vita chi prende la scelta sbagliata e ha una redenzione. Attorialmente, è un percorso affascinante da poter realizzare. Anna mi ha dato questa occasione».

Per l’attrice italiana più richiesta dal cinema italiano, il lockdown è stato un momento per riflettere, come ha sottolineato nel corso della conferenza stampa:

«Durante il lockdown ho fatto moltissimo sport, che prima a causa degli impegni non potevo praticare. In queste settimane, abbiamo avuto modo di rapportarci a noi stessi, per 24 ore su 24. Inoltre, abbiamo potuto riflettere sul nostro rapporto con la noia, che può essere anche qualcosa di positivo. Siamo normalmente abituati a correre e a non fermarci mai. Fermarci è stato sorprendente. Ho capito il bisogno di Anna di muoversi fisicamente. Renato la aiuta a risvegliare la sua umanità. Pian piano, l’umanità che Renato inserisce nella sua gabbia, le permette di togliere la sua armatura. Prendersi cura di sé stessi e dei rapporti con le persone che amiamo è fondamentale e il lockdown ce l’ha insegnato. Abbiamo imparato a vivere l’essenziale».

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