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Lunetta Savino: «Sono felice della nomination ai Nastri d’Argento: in Rosa mi sono messa a nudo, è stata una prova sorprendente»

Lunetta Savino è una delle attrici più amate del cinema italiano. Con le sue interpretazioni ha conquistato il pubblico, entrando nel mondo dell’arte con coraggio, eleganza e delicatezza.

Dopo ruoli strazianti e veritieri come quello di Felicia Impastato, che le ha donato la possibilità di raccontare una coraggiosa madre, Lunetta Savino ha affrontato personaggi femminili sempre diversi tra loro. Nel 2010 ha ricevuto il primo Nastro d’Argento come Miglior Attrice non protagonista per il film Mine vaganti, diretto da Ferzan Özpetek. Il secondo Nastro d’Argento nel 2014, come Miglior Attrice di cortometraggio per La fuga. La Savino racconta il sociale, pone il suo sguardo sulla realtà degli esseri umani e presta la sua voce alle donne che hanno cambiato il mondo intorno ad esse. Nel 2020 ha ricevuto la nomination ai David di Donatello come miglior attrice protagonista per il film Rosadiretto dalla regista Katja Colja. E pochi giorni fa, per lo stesso ruolo, è arrivata anche la candidatura ai Nastri d’Argento 2020.Traguardi importanti, che sottolineano la grande dinamicità di un’attrice capace di destreggiarsi tra storie e ruoli sempre più ricchi e diversi, con un tocco di passione e profondità.

Dopo la nomination ai David di Donatello ha ricevuto anche quella ai Nastri D’Argento. Che sensazioni prova?

Sono molto contenta della nomination ai Nastri d’Argento con questo film che mi sta restituendo molte soddisfazioni. Rosa è nato dalle forze e dalla volontà di una regista come Katja Colja, che ha voluto raccontare una donna di età matura, una particolarità rara nel cinema italiano. Sono soddisfatta di aver dato voce a questa donna, proprio perché non era scontato riuscire ad attirare l’attenzione. Mi sono spesa con grande coraggio. Mostrare una donna di una certa età e la sua evoluzione in un percorso doloroso e di rinascita non era facile. Mi sono messa a nudo, anche fisicamente. Ho vissuto una prova sorprendente, girando scene forti e delicate, fidandomi molto della regista che avevo davanti. Tutto quello che sta accadendo intorno a questo film è bellissimo.

Nel nostro cinema è sempre raro vedere storie al femminile dirette da registe. Qual è il suo pensiero sull’argomento?

Le registe ci sono, anche se in Italia ce ne sono troppo poche. Ce ne vorrebbero molte di più e ci vorrebbero molte più storie con protagoniste donne. Quando arrivano dei film come Rosa, risultano quasi dei piccoli miracoli. Spero che non siano più soltanto dei miracoli, ma che tutto questo diventi la norma. Mi auguro, anche, che ci siano registe che abbiano voglia di mettersi in gioco. Nei ruoli femminili sul grande schermo, raramente i personaggi femminili sono raccontati a tutto tondo in modo interessante. Spesso, noi attrici veniamo chiamate per interpretare ruoli di contorno. Di rado vediamo protagoniste effettive all’interno delle storie. Abbiamo bisogno di storie che raccontino la vita e che abbiano punti di vista nuovi.

Ha interpretato ruoli di donne socialmente importanti. In che modo si è avvicinata a queste storie reali?

Mi rivolgo a queste donne in punta di piedi, avvicinandomi un po’ alla volta. Cerco di cogliere l’essenza di ogni donna. Quando ho interpretato Felicia Impastato, ho avuto l’occasione di conoscere suo figlio Giovanni e la nuora. Felicia è stata una donna speciale, particolare ed anche insolita rispetto alla sua epoca, alle consuetudini  e ai comportamenti delle sue conterranee che dopo un lutto, si sarebbero chiuse in casa a piangere. Questa donna, invece, decide di aprire la porta di casa e di raccontare chi era suo figlio. Raccoglie il testimone di Peppino. Mi sono sentita molto onorata quando mi sono avvicinata alla sua storia. Per ogni donna che interpreto, metto a disposizione me stessa nel raccontarla ed immergermi nella pelle, nella sensibilità e nell’intelligenza di ognuna di loro.

Venerdì scorso è andata in onda la replica del film su Felicia Impastato su Rai1. Ed è stato un successo, secondo lei perchè?

Mi fa piacere che le persone abbiano apprezzato ancora una volta questo film. Ha colpito l’autenticità dell’interpretazione. Quando il pubblico crede e si fa trasportare totalmente dalla storia e da come tu come artista riesci ad interpretare quel personaggio, vuol dire che ti sei avvicinata molto all’anima e all’essenza della donna che hai raccontato. Film del genere fanno onore al servizio pubblico. Sono storie che hanno un approccio delicato verso le persone.

Sono stati mesi difficili per tutti noi, come ha vissuto il lockdown?

All’inizio, la lontananza dai miei cari è stata difficile da vivere. Ero un po’ preoccupata per mio figlio che vive in Inghilterra, per il mio compagno che vive in Sicilia e per mio padre anziano che è a Roma. Nel momento in cui mi sono rassicurata e ho capito che ognuno di noi, anche se distante, stava bene, ho vissuto il lockdown come un’occasione interessante. Ho avuto l’opportunità di ritrovarmi con me stessa, con le cose che più amo fare.  La mancanza del lavoro è stata pesante, ma lo è stata molto di più per le persone seriamente in difficoltà che non avevano nessuno stipendio da parte. Le soddisfazioni raccolte in queste settimane, come le due nomination, mi hanno aiutato a vedere il futuro in maniera positiva.

Che Italia ha visto in queste settimane così particolari?

Ho visto un’Italia bella in tante situazioni diverse. Penso agli ospedali, ai medici, agli infermieri e ai volontari che hanno lavorato incessantemente in questo periodo. Penso anche ai giovani, a chi ha lavorato continuamente, ad esempio nei supermercati.

Ho notato che si è dedicata al suo profilo Instagram. Cosa le piace fare nel tempo libero?

Amo fare le cose che più mi appartengono profondamente. Mi sono dedicata alla lettura. Su Instagram, ho deciso di pubblicare dei video mentre leggo gli autori e le autrici che più amo. Amo molto leggere ad alta voce. Ho voluto impiegare il mio tempo in modo delicato e concentrato per ritrovare le parole e le storie. Leggere per gli altri mi ha dato lo stimolo per tenermi in contatto con il mondo esterno.

Questa sera Lunetta Savino su Rai1 ne Il figlio della luna

Lunetta Savino nel film “il figlio della luna”, questa sera su Rai1

Questa sera alle 21.25 vedremo Lunetta Savino su Rai1 come protagonista del film Il figlio della luna, con la regia di Gianfranco Albano. Una storia piena di emozione e di grande amore, come solo quello genitoriale può essere. È tratto da una storia vera, quella di Fulvio Frisone, nato con una tetraplegia spastica distonica grave al punto da impedirgli persino di parlare. Grazie al coraggio, alla forza d’animo e alla tenacia di sua madre, Fulvio prova a superare le barriere fisiche e mentali nelle quali è costretto da questa gravissima menomazione.

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