Il suo curriculum parla per lei e racconta di una vita dedicata al giornalismo, all’informazione, anche nelle situazioni più drammatiche. Giovanna Botteri è una professionista con alle spalle anni di carriera.
Dopo la laurea in Filosofia e il dottorato alla Sorbonne di Parigi, ha cominciato a lavorare per la RAI. Per la redazione esteri del TG3 è stata inviata speciale in occasione del crollo dell’Unione Sovietica, per la guerra d’indipendenza in Croazia, per la guerra in Bosnia. E ancora in Algeria, Sudafrica, Iran, Albania, Afghanistan. Dal primo agosto 2019 è corrispondente RAI in Cina e da lì, ovviamente, si sta occupando da mesi di raccontare la pandemia. Un compito delicato, difficile, che costringe a ritmi di lavoro estenuanti: basti solo considerare il fuso orario Italia-Cina. La giornalista di recente è stata oggetto di commenti da bar in merito al look con cui si mostra durante in collegamenti: uno stile giudicato sciatto, poco curato, che indicherebbe poco rispetto per il telespettatore. Tutto è nato da un servizio mandato in onda da Striscia la Notizia, anche se sui social il veleno verso la Botteri serpeggia da tempo, rendendola oggetto di bodyshaming per via dei capelli non perfettamente in piega, dell’assenza di trucco, delle maglie nere tutte uguali. “A lei va la nostra più sincera stima“, hanno scritto le ragazze del collettivo di street art al femminile Lediesi. Proprio a Giovanna Botteri le artiste hanno dedicato un murales.
Giovanna Botteri super-donna
Maria Callas, Anna Magnani, Greta Thunberg, Frida Kahlo, Liliana Segre e persino Barbie, ma anche uomini come Martin Luther King e Pietro Bartolo. A prescindere dal loro sesso, queste elencate sono persone che si sono distinte col loro impegno costante nel cambiare il mondo, per renderlo un posto migliore.
E il mondo sarà certamente un posto migliore quando a una donna che svolge in modo eccellente il suo lavoro non verrà fatto notare che non ha messo il mascara, prima di presentarsi in tv.
Tra i #superhumans del collettivo Lediesis è finita anche Giovanna Botteri, ritratta a mo’ di super-eroina in un murales. Le artiste l’hanno raffigurata mentre strizza l’occhio e sorride. Sul petto ha una S gigante (che ricorda ovviamente quella di Superman) e, sulla maglia nera che così tante critiche le è costata, porta un microfono.
Il murales è stato affisso nella notte vicino alla sede fiorentina dell’Ordine dei giornalisti, nei pressi di Piazza della Signoria.
Il commento della giornalista
In questi giorni la Botteri ha commentato la vicenda di cui è stata suo malgrado protagonista, spiegando che il suo mestiere è fare giornalismo, non spettacolo.
«Qui siamo sette ore avanti ma io vivo basandomi sul fuso orario italiano. Lavoro sui tempi vostri, ho molte dirette e non ho alternative. Dormo quando posso, nei momenti di crisi riposo cinque o sei ore. Non ho molta vita sociale. La solitudine è abbastanza forte. Lavoro come una dannata tutto il giorno, non ho tempo di pensare all’abito. Ho 40 maglie tutte uguali, blu o nere con lo scollo a V. Tranquilli perché le cambio ogni giorno e le lavo. I capelli? Si capisce che non sono freschi di messa in piega, ma mi pare di essere una donna normale».