Gio Evan torna a far parlare di sé e per ciò che gli riesce meglio: le sue parole. Il poliedrico artista si diletta, sin da bambino, a scrivere: l’unica cosa in cui era bravo erano i temi di italiano, ha raccontato. E le parole gli piace sperimentarle in tutte le forme possibili: infatti oltre ad essere uno scrittore è anche un cantautore, nonché artista di strada.
Il suo primo romanzo risale al 2008, Il florilegio passato, in cui racconta i suoi viaggi in giro per il mondo. Poi è stata la volta, tra il 2014 e il 2019, di: La bella maniera, Teorema di un salto, ragionatissime poesie metafisiche, Passa a sorprendermi, Capita a volte che ti penso sempre, Ormai tra noi è tutto infinito, Cento cuori dentro. I progetti musicali cominciano nel 2012, quando pubblica da indipendente il suo primo disco, Cranioterapia, seguito poi da Biglietto di solo ritorno e Natura Molta. Dopo il tour di date sold out tra novembre e febbraio 2020, Gio Evan torna con un nuovo singolo per Polydor-Universal (Regali fatti a mano) e un nuovo libro di poesie edito da Fabbri Editori (Se c’è un posto bello sei te).
Regali fatti a mano
Il nuovo singolo di Gio Evan si intitola Regali fatti a mano, ma come da lui stesso spiegato è una sorta di mantra più che una canzone, una formula magica da ripetere come pratica meditativa. «Avendo trasceso il concetto del tempo, ma non quello del ritmo, ho voluto che la mia nuova musica iniziasse dai valori intimi, quelle piccole azioni come la pasta fatta in casa con la nonna, il Natale in famiglia, gli attimi di vita che nessun tempo potrà mai portare via. Regali fatti a mano è un ricordo e i ricordi sono interminabili, vibrano di spirito proprio, aleggiano nei venti della perennità, nessun orologio potrà mai fermare il tempo di chi ha sublimato il secondo per dedicarsi al ritmo dell’essere ora». Il brano uscirà il 15 maggio per Polydor-Universal.
Se c’è un posto bello sei te
Se c’è un posto bello sei te è la nuova raccolta di liriche firmata da Gio Evan, uscita lo scorso 5 maggio. La poesia non può cambiare il mondo, ma può aiutare in questo momento difficile ad accendere delle luci di speranza nel cuore: questo il messaggio di fondo. L’autore ha infatti spiegato: «Il mondo ha guerre nel sangue, fucili nei baci, ha porti chiusi, navi piene di amori nuovi che non trovano terra ferma. Perciò la poesia non può cambiare il mondo, è vero, però può cambiare me, può cambiare noi. Può aiutarci in un periodo di merda, può consigliarci la prossima mossa, può farci venire un’idea buona, può aiutarci a realizzare i sogni, può cambiare l’approccio del cuore. La poesia, ecco, la poesia non può cambiare il mondo però può cambiare un bambino, una signora, un padre, un giardiniere, noi. E noi possiamo cambiare il mondo».