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Psicologia

Adolescenti, come aiutarli a superare le restrizioni previste dalla fase 2

 

Il dott. Stefano Callipo è psicologo e psicoterapeuta. È spesso ospite nelle più note trasmissioni televisive della Rai (Uno Mattina, Estate in Diretta e La Vita in Diretta, Storie Italiane), Mediaset (Mattino 5) e La7.

Questa settimana lo psicologo dott. Stefano Callipo disegna gli scenari che attendono adolescenti e ragazzi nella cosiddetta “fase 2”. Le restrizioni verranno in parte allentate, ma bisognerà comunque osservare alcune misure di distanziamento. Non uscire in gruppo, mantenere le distanze, evitare feste e locali. Dovranno imparare a relazionarsi in una nuova modalità, e sarà molto importante il ruolo di genitori ed insegnanti, che dovranno aiutarli a ristabilire equilibri e sicurezze. Se avete domande per lui, potete contattarlo scrivendo a: [email protected].

 

Dott. Stefano Callipo
Psicologo Clinico, Giuridico e Psicoterapeuta. Presidente Osservatorio Violenza e Suicidio.

 

Si avvicina la cosiddetta Fase 2,  che segna l’inizio di un graduale ma progressivo allentamento delle misure restrittive che negli ultimi due mesi hanno cambiato le nostre abitudini. Le indiscrezioni che trapelano lasciano ipotizzare come sarà la nostra vita quotidiana nella post-emergenza.

Molto probabilmente si potrà uscire, a svolgere attività come il running, mantenendo però gran parte delle rigide restrizioni del DPCM. Sarà probabilmente esteso il divieto di assembramento, verrà introdotto l’obbligo di indossare le mascherine,  ma sopratutto bisognerà continuare a mantenere il cosiddetto “distanziamento sociale”, ovvero osservare una distanza di circa 2 metri dagli altri.

Se da una parte le famiglie, sia pur con impegnative difficoltà, sono riuscite bene o male ad adattarsi e adeguarsi a questi restringimenti, come reagiranno gli adolescenti nella Fase 2?

I “nuovi” adolescenti

È quasi certo che anche loro, già provati da un lungo periodo di domiciliazione forzata, al pari degli adulti, nella Fase 2 dovranno indossare la mascherina, nonostante l’arrivo dell’estate, e non potranno assembrarsi, quindi niente cinema, teatri, incontri per aperitivi. Le scuole inoltre probabilmente rimarranno chiuse fino a settembre.

Durante il lockdown, i ragazzi stati privati di gran parte dei riferimenti più importanti, della rete loro vita affettiva e sociale, non soltanto della scuola ma anche dello sport, delle occasioni di aggregazione sociale e altro. Si sono dovuti anche confrontare con situazioni molto forti quali la paura della malattia, del contagio, della morte, il tutto condito dai toni inevitabilmente allarmanti di alcuni mezzi di informazione e dalla relativa pressione mediatica.

Nella fase del post-intervento sarà normale e quasi scontato il loro bisogno di tendere a ripristinare il bisogno di appartenenza ai loro gruppi amicali, rischiando di trasgredire alle norme restringenti e contenitive. Personalmente devo riconoscere che nella fase di piena emergenza i ragazzi si sono comportati meglio degli adulti, anche grazie alle loro competenze dei supporti digitali. Io li definirei per questo i “nuovi adolescenti”.

Sarà difficile accettare di dialogare “a distanza”

Adesso però avranno bisogno di particolari attenzioni, dagli insegnanti ai genitori. La loro età impone il diritto ai propri spazi riservati, alla loro intimità, difficile da ottenere in chi vive in 60 metri quadri di casa. Con la possibilità di uscire, finalmente, potranno appropriarsi dei loro spazi vitali, spazi spesso interdetti agli adulti. Tali spazi possono essere costituiti da momenti di silenzio e riflessione così come da una chiacchierata con gli amici. Sarà difficile per loro accettare che il dialogo tra amici dovrà essere svolto a due metri di distanza.

Dobbiamo aspettarci quindi, soprattutto agli inizi della fase 2, focolai di trasgressione e casi di violazione delle norme previste, dall’indossare la mascherina agli assembramenti. Il bisogno di aggregazione, non dimentichiamolo, è uno dei più importanti bisogni dell’adolescente. Solo insieme agli altri può sviluppare la propria identità sociale. E dal confronto tra pari può affermare la propria personalità. Tutto questo dovrà essere svolto, ancora una volta, attraverso una nuova modalità, fatta di distanza fisica a cui i ragazzi dovranno abituarsi.

Nuove modalità di relazioni sociali

Questa generazione di adolescenti sarà per forza di cose una nuova categoria di adolescenti. Avranno nuove modalità di comunicazione, di relazione, di confronto e di percezione di regole non più esclusivamente in seno alla famiglia, ma in ambito sociale. E gli adulti saranno chiamati a costituire un forte e stabile riferimento, attraverso il quale ristabilire il senso di sicurezza e di affetto con i quali ridefinire l’idea stessa di famiglia. E la famiglia, si sa, è il riferimento più alto e forte che ci sia in natura, e non solo per gli adolescenti. Anzi, per i “nuovi adolescenti”.

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