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Edoardo ed Eugenio Bennato: «”La realtà non può essere questa”, una ballata per trasmettere le buone vibrazioni del futuro»

“La realtà non può essere questa”. Edoardo ed Eugenio Bennato cantano un loro brano inedito per annullare le distanze fisiche e per sentirsi e farci sentire più vicini in questo momento storico così difficile.

“La realtà non può essere questa” è anche il titolo della canzone scritta a quattro mani dai due fratelli in questi giorni di “quarantena” – ciascuno da casa sua . Nel brano si ritrovano tante delle sensazioni di questo nuovo “mondo da scoprire”, dentro e fuori di noi. Perché soprattutto oggi non si deve rinunciare ai propri sogni, alle “parole sussurrate” di un amore che non può essere virtuale, alla vita che canta la sua ribellione e non si può fermare.

“La realtà è tutta in questa stanza/nella rete che annulla ogni distanza/la realtà è fuori dal balcone/nella rete che diventa una prigione/…/La realtà è tutta da rifare/è la vita che non si può fermare/e che canta la sua ribellione”.

I proventi della canzone devoluti all’ospedale di Napoli

“La realtà non può essere questa” è anche un videoclip, realizzato da una casa all’altra: i fratelli Bennato hanno così aggiunto una nuova “meraviglia” al loro repertorio (“Venderò”, “Tutto sbagliato baby”, “Non è amore”, tra i tanti titoli composti insieme) scritta con il disincanto che fa bene all’anima e che darà il suo contributo all’emergenza Covid-19 – i proventi dei due artisti derivanti dalla canzone, infatti, saranno devoluti all’Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi – Cotugno – C.T.O.) di Napoli.

«È una ballata classica, che racconta questa sorta di “day after” che stiamo vivendo, che vuole trasmettere le buone vibrazioni del futuro alle porte», dice Edoardo, che “assimila” la nuova canzone alle sue “Venderò”, “L’isola che non c’è” e a “Pronti a salpare”.  Eugenio, che ha scritto le parole sulla musica del fratello, continua. “Percepiamo diversamente la realtà rispetto a prima: la stanza è lo spazio in cui si esauriscono questi giorni, mentre il balcone è il luogo che ci collega con il mondo esterno. Il web, invece, è da qualche tempo la prigione dove rischiamo di perdere il rapporto vero: guardarsi negli occhi, parlarsi da vicino».

«Il nostro è un brano di speranza»

«All’inizio avevo un’altra idea, poi Eugenio, con la sua genialità,» aggiunge Edoardo, «ha scritto un testo che rappresenta proprio la realtà di adesso. Si dice che non può essere questa la realtà, quella che si percepisce dal e sul web. Il nostro è un brano di speranza caratterizzato da una melodia propositiva: la realtà è difendere i più deboli, i più vulnerabili, è tutto il mondo da scoprire oltre le quattro mura di casa, è l’amore che sventola nel porto, quindi dobbiamo cambiarla: ora è proprio la necessità!»

«È una collaborazione artistica basata sulla volontà di mantenere un feeling tra due fratelli che hanno stili diversi», conclude Eugenio. «Ci rivolgiamo allo stesso pubblico, con una scelta di partenza molto distante ma con la stessa idea di fondo: dire ciò che pensiamo, per dare un senso al presente. Parliamo del vero rapporto, quello umano, quello che, per esempio, noi due abbiamo con il pubblico: la musica è condivisione, è avere di fronte la gente che ti ascolta. Anche se il contatto fisico dà la forza all’arte, noi abbiamo puntato sull’intesa artistica a distanza. Seppur lontani, non abbiamo avuto difficoltà nel comporre questo brano, perché la creatività non conosce ostacoli. È una canzone nata in poco tempo, immediata come la realtà che ci si è presentata davanti».

 

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