È emergenza sanitaria globale, la pandemia di Coronavirus si è estesa dalla Cina a tutti gli altri Paesi del mondo. I medici sono al lavoro ogni giorno per curare i malati, ma ogni giorno si trovano davanti pazienti che non ce la fanno. L’altro fronte è quello dei ricercatori, che nei laboratori stanno cercando di mettere a punto un vaccino, che possa finalmente “risolvere” la situazione.
Purtroppo non è affatto facile e serve tempo affinché questo vaccino diventi realtà. Intanto alcuni esperti di Boston hanno trovato un modo insolito per studiare la proteina spike (l’artiglio che sporge dalla superficie del Coronavirus e che lo aiuta ad agganciarsi alle cellule) e la sua trasmissione alle cellule umane. La ricerca arriva direttamente dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). Il metodo messo a punto per studiare la proteina è tutt’altro che convenzionale. Nessuna modellistica molecolare, ma la traduzione del Coronavirus in musica.
Il Coronavirus suonato dagli strumenti musicali
I ricercatori del Mit hanno convertito il Coronavirus in musica, una partitura musicale che ha l’obiettivo di trovare punti deboli della proteina per neutralizzarla. Ormai conosciamo bene “come è fatto” il virus, le sue foto da mesi fanno il giro del mondo. Abbiamo familiarizzato con la sua struttura tondeggiante e con quell’artiglio che fa sì che si agganci alle cellule con facilità.
Ma ancora non lo avevamo “ascoltato” a tempo di musica.
Proprio questo è quello che hanno fatto al MIT, dove hanno tradotto in note musicali la struttura della famosa proteina spike, assegnando a ogni aminoacido una nota. Ne è venuta fuori una vera e propria partitura musicale, un concerto per flauti e strumenti a corde, dalla valenza tutt’altro che effimera. Non è solo un gioco o una curiosità: non a caso il risultato dell’esperimento è stato anche pubblicato su Science.
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Questa musica, infatti, potrebbe essere d’aiuto per trovare punti deboli della proteina e neutralizzarla, oppure punti specifici (corrispondenti a sequenze musicali) particolarmente adatti a legarsi a farmaci o anticorpi. Inoltre, confrontando la sequenza musicale della proteina spike con altre proteine tradotte in musica e inserite in database, si potrebbe trovarne una capace di impedire al virus di infettare la cellula.