Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha presentato la sua nuova serie animata durante una puntata di Propaganda Live, su La7. Il suo progetto intende raccontare, episodio dopo episodio, la nuova vita degli italiani, alle prese con l’isolamento.
L’epidemia di Coronavirus è a tutti gli effetti una pandemia, come dichiarato dall’Oms. Per questo è stato necessario ricorrere a misure drastiche, mai adottate prima. Tutto il Paese si sta sacrificando, tutti stiamo rinunciando a qualcosa e necessariamente abbiamo dovuto cambiare abitudini, stravolgere la nostra quotidianità, seguendo le direttive imposte dal Governo. Uscire di casa è una vera e propria impresa e ogni spostamento va giustificato e motivato. Questo vale anche per la spesa. E proprio quest’ultima è la protagonista del primo episodio di Rebibbia Quarantine, l’esilarante serie animata di Zerocalcare, accompagnata dalla sua voce narrante. La sigla iniziale è invece un pezzo della canzone Iponcondria del cantautore Giancane.
La quarantena vissuta ai bordi della Tiburtina
La quarantena vissuta ai bordi della Tiburtina: così la descrive Zerocalcare, il popolare fumettista da oltre un milione di copie di libri venduti. Ha deciso di dedicarsi a un progetto nuovo, che definisce un “reportage-verità” e che intende raccontare questo momento difficile in cui nulla è come prima. Dieci giorni fa nessuno avrebbe immaginato di non poter andare a vedere un film al cinema, nessuno avrebbe pensato di non poter accompagnare i figli a scuola e di stare in ferie forzate. E invece è quello che è successo. Da qui l’idea di raccontarlo in un video.
Il primo episodio di Rebibbia Quarantine descrive la spesa ai tempi del Coronavirus: le lunghe file all’esterno del supermercato, i nuovi lavori figli della pandemia (ci sono persone che si fanno pagare per fare la fila al posto degli altri), l’impossibilità di avvicinarsi persino a salutare un’amica per rispettare la fatidica distanza di sicurezza, i commessi che invitano a sbrigarsi e a non sostare troppo tra i reparti.
Il fumettista lo racconta con leggerezza, con la sua consueta ironia: l’amica diventa simpaticamente una teiera, i ceci diventano un legume post-apocalittico, i residenti dei quartieri vicini diventano rifugiati da accogliere. Non manca però il messaggio di fondo: la solidarietà nazionale.
È il messaggio che diversi vip e personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo stanno veicolando il più possibile, ciascuno a proprio modo e con le proprie competenze: #iorestoacasa, per non ingolfare i reparti di terapia intensiva degli ospedali, per evitare di ammalarci tutti insieme e far collassare il sistema sanitario, mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri.
Il video è stato visualizzato su Facebook oltre un milione di volte, superando 60 mila like e 30 mila condivisioni: vero e proprio record personale, per il fumettista.
Purtroppo devo sospendere i miei consueti temi leggeri con la prima (e forse ultima se me rompo il cazzo) puntata di questo reportage-verità sulla quarantena vissuta ai bordi della tiburtina.Grazie a Giancane a cui ho rubato un pezzo della canzone Iponcondria per farci la sigla.
Publiée par (Z)ZeroCalcare sur Samedi 14 mars 2020