Il mondo della moda sta prestando un’attenzione crescente alle tematiche della sostenibilità e dell’impatto ambientale. L’obiettivo è puntare a processi produttivi che siano il meno possibile inquinanti e dannosi per la salute del mondo che ci circonda.
Anche brand affermati e di fama mondiale si sono avvicinati al green, all’ecosostenibile, puntando al risparmio energetico e allo sfruttamento non intensivo delle risorse, nel rispetto della natura e dei lavoratori. Stella McCartney è uno di questi. Per questo ha scelto di collaborare con Candiani. L’azienda italiana leader nella produzione di denim lo scorso novembre ha brevettato le tecnologie Coreva, messe a punto per realizzare una tela denim con fibre vegetali, non sintetiche.
Il primo jeans stretch biodegradabile a firma Stella McCartney entrerà a far parte della collezione autunno-inverno 2020. Sarà dunque disponibile negli store e online in tutto il mondo a partire da maggio di quest’anno.
Il denim di Stella McCartney
Niente elastomeri né sostanze tossiche, niente sintetici né derivati dal petrolio. Solo gomma naturale, filati di origine vegetale e cotone organico al 100%. Lavorati con moderne e innovative tecnologie, questi materiali danno vita a un tessuto del tutto privo di plastica e microplastica, ma ugualmente elasticizzato. E biodegradabile.
Il processo produttivo impiegato per realizzarlo ha un impatto basso sull’ambiente, sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, a differenza di quello dei denim tradizionali. In questo caso, purtroppo, il procedimento è caratterizzato da manodopera a basso costo, nessun rispetto per le norme ambientali, diritti dei lavoratori inesistenti, inquinamento. Per questo denim innovativo, invece, vengono impiegate tecnologie all’avanguardia che riducono il consumo di acqua, energia e sostanze chimiche. Questo vale sia per la fase di tintura che di lavanderia.
Il primo brand che si è avvalso della rivoluzionaria tela messa a punto da Candiani, è stato il marchio olandese Denham a cui ora fa seguito Stella McCartney.