La tendenza “green” nel settore moda sembra essere uno dei primi obiettivi della grande revisione del Made in Italy. La Lombardia ha un piano, ovvero, quello di diventare la prima regione italiana per quanto concerne il compartimento del tessile e della moda sostenibile
Il Bollettino ufficiale della Regione Lombardia ha pubblicato, in questi giorni, l’elenco dei progetti, scelti in occasione del bando POR FESR 2014 – 2020 “Fashiontech – Progetti di Ricerca & Sviluppo per la moda sostenibile”, che vede come protagonisti partecipanti, i gruppi da almeno tre imprese, che comprendano almeno due delle quali appartenenti alla categoria Piccole e Medie Imprese, con un massimo di sei soggetti.
Uno stanziamento finanziario corposo, insomma, esattamente di euro 9.829.983 consta il fondo previsto dalla Regione Lombardia per la ricerca e lo sviluppo del compartimento. Un piano Marketing che rilancerà la regione, per favorire il sostegno delle aziende che scelgono di investire sull’innovazione e sulla sostenibilità.
17 progetti sono stati ammessi al bando. 61 sono le aziende coinvolte in questo piano strategico, che copre le provincie di Brescia, Como, Milano, Varese, Cremona, Lecco, Lodi, Monza e Brianza.
Tecnologia e sostenibilità ambientale sono le parole chiave di questi progetti di moda sostenibile, che toccano argomenti relativi allo smart clothing, fino ai profumi eco-sostenibili. Tra gli esempi si trovano: il tessuto di luce, costituito da fibra ottica trasformata in filato, utile a ottenere i vestiti luminosi; stampa digitale con inchiostro a grafene, con base acquea; riciclo di materiali tessili: maglieria con sensori intelligenti, e così via dicendo.
“Fashiontech – Progetti di Ricerca & Sviluppo per la moda sostenibile”
Il decreto n. 5044 del 10 aprile 2019, stilato dalla Direzione Turismo, Marketing territoriale e Moda ha permesso l’attuazione del bando Fashiontech, che prevede una serie di agevolazioni destinate al sostegno dei progetti di ricerca e di sviluppo, mirati all’innovazione del comparto “Tessile, moda e accessorio”, in base all’inderogabile principio della sostenibilità, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quelli economico e sociale.
Il comparto “Tessile, moda e accessorio”, dopo quello del petrolio, risulta essere uno dei più inquinanti, per questo motivo si ritiene necessario un intervento mirato a stravolgere e rivoluzionare i sistemi produttivi.
Dunque, il contributo a fondo perduto del 40% può essere richiesto a fronte di un investimento di minimo 1.000.000 di Euro, con un limite massimo previsto di 1.600.000 Euro a progetto.