Matteo Faustini è un cantautore che crede nelle favole. Al prossimo Festival di Sanremo, gareggerà tra le nuove proposte con il brano “Nel bene e nel male”
Grazie alla sua scrittura viva e reale, sognatrice e delicata, Matteo Faustini presenta così il suo album “Figli delle Favole” dell’etichetta “Dischi dei Sognatori”. La sua giovane età permette a Matteo di affrontare temi sociali sempre attuali e reali, dando spazio e tempo ai giovani d’oggi.
Tra pochi giorni sarai sul palco di Sanremo. Che emozioni stai provando?
Sono felicissimo. Penso di essere davvero un privilegiato. Ancora non riesco a realizzare che tra poche settimane sarò sul palco con un’orchestra meravigliosa e canterò una mia canzone. Voglio essere all’altezza di questa opportunità. Cercherò di trasmettere la gioia e la gratitudine che provo in questo momento.
Come descriveresti “Nel bene e nel male”, il brano che porti in gara?
In ogni essere umano c’è una parte di bene e una parte di male. In pochi, sono disposti ad amare entrambe queste parti di sé. Credo che nel male puoi riuscire a trovare il bene. Se affronti il male che hai dentro di te e cerchi di accettarlo e perdonarlo, riesci a rinascere. Questo brano omaggia la certezza dell’esserci, menzionando quelle poche persone che ti restano accanto non solo quando le cose ti vanno bene, ma soprattutto quando ti vanno male. Solo in questo modo, si può creare un insieme.
Sei un cantautore. Quanto è importante scrivere dei brani per poi condividerli attraverso la musica?
È un modo incredibile per condividere quello che ho dentro. La scrittura e la musica sono le arti che più si avvicinano a Dio. Riesco ad esprimere quello che penso e che sento.
Durante la settimana sanremese, uscirà anche il tuo album. Cosa puoi anticiparci?
Si chiamerà “ Figli delle favole” e avrà come filo conduttore il tema della fiaba. Sono un amante della Disney. Mi piace parlare in modo semplice con metafore che mi aiutano ad esprimermi. In questo album, cerco di affrontare vari temi sociali a cui tengo in modo particolare. Parlerò del bullismo, dell’omicidio, del coma e della vita che sembra bella ma sa anche essere una bestia. Mi sento un figlio delle favole.
Che significato dai alla “ favola”?
Le favole sono qualcosa da cui prendere spunto senza mai allontanarsi dalla realtà. Spesso mi sono rifugiato nelle favole per scappare dalla realtà. Bisogna provare a portare il mondo delle favole nel nostro, per cercare di migliorarlo.
Come ti fa sentire la musica, oggi?
La musica è nata con me ed è la mia necessità. Non è una passione. Ho bisogno di esprimermi attraverso questa arte. È l’unico modo che mi permette di esprimere ciò che ho dentro. Fa parte di me ed è mi permette di essere un po’ sereno in modo duraturo.
Tra i big in gara a Sanremo hai dichiarato di tifare per Levante. Come mai?
Levante mi piace perché è una cantautrice che sa essere contenutistica. Ha tutte le carte giuste. È molto complicato parlare di temi delicati in modo leggero, ma lei sa scrivere in modo incisivo e diretto. È un’artista che amo, perché sa essere pop ma anche reale. Rende la sua musica utile. Ci sono poche persone che sanno cantare canzoni impegnate. Nel mio piccolo, spero di cantare sempre di temi importanti. Ci sono tanti modi per parlare d’amore.
Sei anche un maestro elementare.
Sì, sono un maestro ed insegno a Brescia. Questo lavoro richiede tanta energia, ma i bambini sanno regalarti tanto. Stare a stretto contatto con i più piccoli riesce a darmi grandi stimoli per poter scrivere le mie canzoni.
In bocca al lupo, Matteo! La redazione di Wondernet Magazine farà il tifo per te!