“Sono Gassman! Vittorio re della commedia”: a 20 anni dalla scomparsa del Mattatore, arriva su Rai1 il docufilm che ne rievoca il percorso artistico e umano
Questa sera su Rai1 alle 23:25 andrà in onda “Sono Gassman! Vittorio re della commedia”, diretto da Fabrizio Corallo e vincitore del titolo di Miglior documentario ‒ Spettacolo ai Nastri d’Argento 2019 e del premio Flaiano. La carriera e esistenza di uno dei più grandi attori di tutti i tempi vengono ricostruite attraverso interviste a familiari, colleghi e amici, spezzoni di film, spettacoli teatrali e filmati tratti dagli archivi di Teche Rai, Luce Cinecittà e Mediaset. L’opera svela le due anime di Vittorio Gassman, attore dal talento straordinario e multiforme, timido, introversa e ipersensibile nella vita privata.
Il Mattatore, una personalità carismatica e geniale
Nato a Genova nel 1922 e cresciuto a Roma, dopo la maturità classica Gassman frequenta l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica e debutta a teatro nel 1943. L’esordio cinematografico è del 1945, anche se la popolarità arriva nel 1949 con Riso Amaro, uno dei primi capolavori del neorealismo. Negli anni Cinquanta Gassman si dedica prevalentemente al teatro, portando in scena opere come l’Amleto e l’Otello. Nel 1959 riscuote un enorme successo con un programma televisivo intitolato Il Mattatore, soprannome che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Durante gli anni Settanta e Ottanta Vittorio Gassman interpreta numerose pellicole di successo, diretto dai più grandi registi dell’epoca tra cui Mario Monicelli e Dino Risi. Le sue ultime interpretazioni, tra le quali La Cena di Ettore Scola e il doppiaggio di Mufasa ne Il Re Leone, risalgono agli anni Novanta. Gassman si spegne a Roma il 28 giugno del 2000, a seguito di una crisi cardiaca.
A vent’anni dalla sua scomparsa, questo ritratto di Vittorio Gassman aspira a far conoscere ogni sfumatura di uno dei più rappresentativi e autorevoli interpreti del nostro cinema. Scopriremo i lati segreti della vera personalità di un uomo timido e fragile, che a dispetto della forte personalità artistica, nel privato scivolava facilmente nella malinconia e nella depressione.
Un ritratto di Gassman attraverso le sue opere e i ricordi di amici e familiari
Il documfilm è composto da numerosi spezzoni di film, spettacoli teatrali e televisivi, oltre che da interviste d’epoca rilasciate da Gassman. Inoltre, ci saranno tanti preziosi interventi, tra i quali quelli dei suoi figli Alessandro, Paola, Vittoria e Jacopo e di Emanuele Salce, cresciuto con sua madre Diletta e con Vittorio dopo il loro matrimonio e da lui considerato un figlio a tutti gli effetti.
Altrettanto decisivi, i contributi offerti dai compagni di lavoro di Gassman come Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant, Gigi Proietti, Giancarlo Giannini e Giovanna Ralli e da registi a lui cari come Dino Risi, Ettore Scola e Mario Monicelli. Nel documentario, anche il ricordo di esponenti di punta della commedia italiana più recente come Verdone, Paolo Virzì, Paola Cortellesi, Abatantuono e Massimo Ghini. Presenti anche i racconti di cineasti figli d’arte come Marco Risi e Ricky Tognazzi, nonché di attenti osservatori del costume nazionale come Renzo Arbore, Valerio Caprara e Maurizio Costanzo.