Ludovica Martino è una giovane attrice che ha conquistato l’amore del pubblico, sin da subito, grazie al ruolo di Eva nella serie di successo Skam Italia
L’attrice arriva anche sul grande schermo con il film “ Il Campione”, dove recita accanto a Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano. Adesso, è Chiara, la bella e responsabile figlia di Giorgio Tirabassi e Anita Caprioli nell’inedita serie di Rai Play “Liberi Tutti”. Il suo giovane talento e l’innata passione per la recitazione, divenuti pian piano il suo mestiere, non sono soltanto da contemplare, ma diventano inevitabilmente qualcosa di cui innamorarsi.
L’arte di Ludovica Martino risiede nelle emozioni che riesce a regalare, nella sua spiccata capacità di colorare, in differenti modi, l’anima di ogni essere umano che incontra. Costruisce personaggi, volti e sensazioni. Trasmette realtà e concretezza attraverso uno sguardo. Dona, in modo chiaro e consapevole, corpo e voce ad ogni storia e riesce ad umanizzare i personaggi con una naturalezza spiazzante. Wondernet Magazine l’ha incontrata per un’esclusiva ed intima conversazione.
Ludovica, come hai costruito il personaggio di Chiara in “ Liberi Tutti”?
Per costruire il personaggio di Chiara sono andata indietro nel tempo. Ho ricordato i miei sedici anni e il periodo delicato dell’adolescenza. Chiara vive in una realtà particolare, come il cohousing, che non conoscevo prima di girare la serie. Mi sono documentata molto su questo tipo di contesto, sulle persone che scelgono di vivere in quel modo. Mi sono chiesta come una giovane ragazza potesse vivere e condividere, sempre insieme ad altre persone, ogni aspetto della propria vita.
Ho avuto l’opportunità di conoscere un ragazzo che vive in un cohousing a Roma. Sapere cosa provava quella persona mi ha permesso di entrare in quel mondo e di comprendere al meglio come poteva vivere Chiara, che ha passato tutta la sua vita in quelle dinamiche. Mi sono avvicinata a lei e ho cercato di bilanciare l’amore e l’odio che Chiara prova nei confronti del Nido.
Nella serie, il tuo personaggio è un’adolescente pacata. È stata una scelta voluta, quella di mostrare una ragazza che non avesse delle crisi esistenziali tangibili?
Sin dall’inizio, insieme ai registi Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, abbiamo voluto che Chiara fosse una sorta di piccola donna. Questa ragazza ha una grande maturità rispetto alle sue coetanee. Chiara osa, ma torna sempre la ragazza altruista che aiuta le persone con cui vive. Il gioco è stato quello di mantenere il suo equilibrio. Il mio personaggio ha dentro di sé una grande voglia di dire al mondo: “Io esisto”. Ma dall’altra parte, vuole dimostrare che rispetta gli insegnamenti ricevuti. La sua vita è all’insegna della responsabilità. Sa che deve prodigarsi per gli altri. È una ragazza molto intelligente.
Cosa ti ha regalato a livello umano e professionale un personaggio del genere?
Ogni personaggio mi lascia sempre qualcosa. Presto il mio corpo, per mesi, al personaggio che interpreto e necessariamente c’è uno scambio importante e reciproco, difficile da spiegare. È il bello del mio mestiere. Chiara mi ha fatto conoscere una realtà sconosciuta come il cohousing. Mi ha dato l’occasione di conoscere attori e persone speciali. “Liberi Tutti” è stata una delle esperienze più belle vissute fino ad ora. Ho respirato, sin da subito, un’aria di famiglia sul set. Inoltre, questo progetto mi ha fatto scoprire la mia vena comica. Ringrazio i registi e Giorgio Tirabassi, che mi hanno fatto capire come tirar fuori la mia comicità. Ho capito come usarla in futuro e sarò loro sempre grata.
In primavera ti abbiamo vista sul grande schermo con il film “ Il Campione” dove hai recitato accanto a Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano. Che esperienza ha rappresentato per te?
È stato il mio primo film al cinema e non potrò mai dimenticarlo. Il regista Leonardo D’Agostini ha voluto osare per la sua opera prima, affidandomi il ruolo di Alessia, una ragazza lontana da me. Insieme, abbiamo lavorato a lungo su come costruire questa ragazza. Ho avuto la fortuna, insieme a Leonardo, di plasmare un personaggio, curandone l’aspetto fisico, la voce, il movimento ed il carattere. Mi ha colpito il coraggio che Leonardo ha avuto nello scegliere un’attrice così distante dal personaggio che voleva raccontare. È stato un grande onore poter prendere parte a questa storia. Credo fortemente nei registi che scelgono le attrici nonostante siano totalmente diverse dai personaggi che devono portare sullo schermo. È meraviglioso fare un determinato percorso per arrivare alla persona a cui darai voce.
Sono tante le esperienze positive raggiunte nella tua carriera. Quando hai capito che il tuo mestiere poteva concretizzarsi?
Sto iniziando solo ora a realizzare tutto quello che mi sta accadendo. Negli ultimi due anni ho lavorato senza sosta. Non mi sono mai fermata, tra un lavoro e l’altro. Quando mi chiedono: “ Che lavoro fai?”
adesso riesco a dire: “ Faccio l’attrice”. Questo è il mio lavoro. Ho avuto l’opportunità di fare tante cose, tutte completamente diverse tra di loro. La continuità e il non fermarmi mai, in questi anni, mi hanno dato un percorso di concretezza.
Sei giovanissima. Quali consapevolezze riesce a darti, ogni giorno, la recitazione?
Credo realmente in questo mestiere. È un innamoramento continuo. Ogni volta che mi propongono un provino, mi sento innamorata. Non sarò mai stanca del mio lavoro. Quando recito e ottengo un ruolo, sento di avere le farfalle nello stomaco. La recitazione mi rende viva, è qualcosa di totalizzante. Rappresenta un fuoco sacro, per me, che coglie tutte le mie energie. La mia giovinezza mi permette di vivere completamente di questa passione. Sono poche le consapevolezze che ti dà la recitazione, sono invece tante le soddisfazioni. È il lavoro più bello del mondo.
Che rapporto hai con la bellezza e quanto conta nella tua vita e nel tuo lavoro?
Per me, la bellezza è qualcosa di soggettivo. Nel cinema e nella tv, noi attrici rappresentiamo delle persone normali, non sempre esteticamente belle. Collego la bellezza alla particolarità. Più sei particolare, più sei bella. Mi rendono entusiasta le bellezze particolari, fatte di un certo tipo di lineamenti e imperfezioni. La bellezza non deve essere una condizione necessaria per fare l’attrice. Conta la bravura e il talento che hai. Io amo i contrasti, le stranezze, non credo nelle bellezze canoniche. Un concetto di quel tipo è qualcosa di rètro, di ormai superato. Adesso credo conti altro, non siamo più negli anni ’80.
Oltre alla recitazione, quali sono le passioni di Ludovica?
Amo viaggiare e mi piacerebbe visitare più posti possibili nel mondo. In ogni viaggio, resto stupita dagli usi e dai costumi, dalle diverse culture e dal cibo dei diversi Paesi. Cerco di visitare ogni cosa del posto che scelgo. Mi piace vedere sempre città nuove. Quando sono in viaggio, cammino senza sosta e non sento mai la stanchezza. A casa, nella mia camera, ho una cartina geografica stilizzata dove mi piace segnare i posti in cui sono stata e vorrei che quella cartina, un giorno, diventasse piena di crocette.
Cosa puoi anticiparci dei tuoi prossimi progetti?
Questa estate, uscirà su Netflix il film “Sotto il sole di Riccione”, prodotto da Enrico Vanzina e da Lucky Red per la regia di YouNuts a cui ho preso parte insieme ad un cast di giovani attori come Lorenzo Zurzolo, Cristiano Caccamo, Fotiní Peluso. È stata un’esperienza meravigliosa, in cui per un mese e mezzo, abbiamo girato a Riccione e ci siamo divertiti come non mai.
Tra poco, inizierò a girare un film di cui non posso dire molto. Ma sono davvero felice ed entusiasta di poter prendere parte a questo progetto che ha un cast ed un regista eccezionali.
La foto di apertura è di Felisiano Santoli/courtesy Ludovica Martino