Disponibile da ieri “Liberi Tutti”, la prima serie originale di RaiPlay, una coproduzione Rai Fiction – Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano. La serie, 12 episodi da 30 minuti ciascuno, racconta lo scontro tra lo stile di vita di un avvocato cinico e spregiudicato e la filosofia di condivisione del cohousing. Nel cast Giorgio Tirabassi, Eleonora Caprioli, Ludovica Martino, Thomas Trabacchi e Caterina Guzzanti, che interpreta Martina
Wondernet Magazine ha incontrato Caterina Guzzanti: un vulcano di energia e vivacità. Ironica, sincera e chiara. Dal teatro, al cinema, fino ad arrivare alle grandi serie per la tv, ha sempre dimostrato una grande versatilità. Riesce a raccontare le donne e le loro storie, senza barriere.
Caterina, nella serie “Liberi tutti” interpreti Martina. Che tipo di donna è?
Martina è una donna apparentemente adorabile, ha un marito che ama moltissimo. Vive in cohousing e crede fermamente nel progetto. Eppure, sin dalle prime scene, gli spettatori noteranno che c’è qualcosa che non va. In lei, c’è qualcosa di irrisolto. Martina è un pesce in un grande acquario, in cui navigano tutti i personaggi della storia.
Cosa ti ha colpito di questo personaggio?
La sua pazzia, con la quale vado a nozze. Quando interpreto personaggi così buffi, mi diverto molto e ci gioco su. Faccio delle cose sopra le righe, quando me lo chiedono. Martina è molto empatica. Mi ha colpito il suo essere sempre comprensiva con le persone. È una donna sempre sorridente. Ma non fidatevi troppo di lei! (ride, ndr)
Come descriveresti, invece, il rapporto tra Martina e suo marito?
Il mio personaggio ha un rapporto coniugale fatto di piccoli contrasti. Lei lo punzecchia, lui un po’ abbozza e un po’ protesta. Nella vita quotidiana, esistono persone che stanno insieme ma litigano continuamente. Allora, ti viene da chiedere: ma perché non vi lasciate? In questa storia, Martina e Giovanni hanno un’ottima vita di coppia, nonostante i loro battibecchi.
Vivere in cohousing non sempre è semplice. Riusciresti a vivere in un contesto del genere?
In questa serie, le persone che scelgono di vivere in un cohousing hanno la libertà di essere sé stesse in un contesto dove esistono delle regole di convivenza. Martina ha la libertà e la possibilità, qualche volta, di potersene fregare dei problemi comuni. Ci sono giorni in cui sparisce, improvvisamente, per fare l’amore con suo marito.Vivere in un cohousing è una scelta coraggiosa che rispetto e che credo abbia tanti vantaggi. Quando vivi insieme ad altre persone hai sicuramente un grande amore intorno, non ti senti sola ed hai accanto persone che rispetti. Devi essere una persona veramente salda per affrontare un luogo del genere, io non credo di esserlo (ride, ndr). Vivere insieme significa tante cose, e credo che potrei vivere in un nido, ma solo per una piccola esperienza.
Invece, cosa rappresenta la libertà per te, come donna e come attrice?
Ad oggi, per me, la libertà rappresenta la possibilità di fare più cose belle, poter interpretare sempre ruoli diversi. Voglio avere la libertà di poter applicare quello che ho studiato nella recitazione. Non voglio aggrapparmi sempre all’intuito. Mi piacerebbe interpretare sempre più ruoli drammatici.
Per quanto riguarda i progetti futuri, cosa puoi anticiparci?
Molte cose sono ancora top-secret e non posso anticipare nulla. Però, sono felice di dirvi che sto scrivendo un monologo per il teatro.