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Ora solare 2023: consigli per affrontare i disturbi legati al cambio delle lancette

Torna l'ora solare 2023: consigli per il benessere
Nella notte fra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023 torna l’ora solare. Guadagneremo un’ora di sonno ma le giornate si accorceranno, con qualche ripercussione sull’organismo ma anche sui consumi e sull’ambiente

L’ora solare comporta qualche piccolo, transitorio disagio al nostro organismo. L’umore variabile ed un senso di abbattimento e svogliatezza accumunano molte persone in questo periodo dell’anno.

Ma non solo: sono in molti a chiedere l’abolizione dell’ora solare, viste le ripercussioni sui consumi, con le tariffe di luce e gas già alle stelle, e sull’ambiente, in termini di emissioni di CO2, causate dallo spostamento delle lancette un’ora indietro.

Ora solare 2023: quando scatta e quanto dura

Nella notte di sabato 28 ottobre torna l’ora solare, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2024. Alle ore 03:00 bisognerà posizionare le lancette un’ora indietro.

Torna l'ora solare 2023: consigli per il benessere

Ora solare, le conseguenze negative per i consumi e per l’ambiente

L’ora solare ogni anno suscita polemiche e dibattiti, specie in considerazione dei recenti rincari delle bollette. Spostando indietro le lancette di un’ora infatti bisogna far ricorso alla luce artificiale, in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento, con ricadute negative in termini di consumi ma anche di sostenibilità ambientale. Nel 2021 l’ora legale ha consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate.

In molti sperano che quest’anno l’ora solare entri in vigore per l’ultima volta. Già da anni c’è una proposta della Commissione europea di abolire il cambio dell’orario due volte all’anno. Ciascun Stato membro dell’UE avrebbe la possibilità di decidere se adottare l’ora solare o l’ora legale. Tuttavia al momento non si hanno notizie ufficiali al riguardo.

Meno luce, a rischio anche la salute: stanchezza e irritabilità

Le conseguenze positive sono che avremo un’ora di sonno in più e anche più luce al mattino. Per contro, le giornate si accorceranno e il sole lascerà sempre più spesso il posto al buio e alla nebbia, le temperature si abbasseranno e si farà strada un senso di spossatezza e malumore. La cosiddetta stanchezza autunnale, un disturbo che secondo un sondaggio del CNR colpisce ben l’80% degli italiani.

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Ora solare, i consigli per stare meglio: a tavola un pieno di magnesio 

Il magnesio è uno dei principali alleati del benessere e della salute: la sua carenza è una delle cause di buona parte di disturbi legati al cambio di stagione come sonnolenza, stanchezza fisica, difficoltà di concentrazione, irritabilità e una generale sensazione di malessere sia fisico che psicologico. Tra gli alimenti che ne sono ricchi troviamo la soia, il cacao, il sale marino integrale, noci e mandorle, i fagioli, tutti i cereali integrali, i frutti di mare e i gamberi. Anche le acque minerali ne contengono in proporzioni variabili, per questo è sempre bene leggere l’etichetta e preferire acque ricche in magnesio.

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L’uva è un alleato prezioso

L’uva, tipico frutto autunnale, ha molte proprietà benefiche che possono aiutare a combattere i sintomi di stress e di stanchezza legati al cambio di orario. I suoi polifenoli hanno effetti defatiganti, remineralizzanti ed energetici. Riducono lo stress ossidativo e mantengo un flusso sanguigno sano, migliorando i livelli cognitivi, di attenzione e di memoria.

Un bicchiere di vino rosso aiuta a regolarizzare il sonno

I tannini contenuti nel vino rosso, fanno aumentare i livelli di serotonina nel cervello con effetto sedativo ed antidepressivo. Un bicchiere da 150-200 cc a pasto di vino rosso regolarizza anche il ritmo sonno-veglia perché contiene melatonina, l’ormone del sonno. I vini più ricchi di tannino sono il Nebbiolo, il Sangiovese, il Sauvignon, il Cabernet, il Merlot.

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A cena, sì alla pasta e no ai grassi

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Public Health ha dimostrato che mangiare un piatto di pasta di sera favorisce il sonno e non fa ingrassare. La pasta stimola  la produzione di leptina, l’ormone della sazietà, e di adiponectina, che regola la produzione di insulina. Inoltre, grazie al triptofano e alla presenza di vitamine del gruppo B, un piatto di pasta stimola la produzione di serotonina e melatonina, le sostanze che favoriscono il sonno e il buon umore. Ovviamente bisognerà non esagerare con le quantità, scegliere condimenti leggeri usando l’olio extra-vergine d’oliva ed evitando i grassi, e consumarla al dente, perché la cottura prolungata trasforma l’amido della pasta in glucosio, ed alza il livello glicemico del sangue.

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